IL MESSAGGERO (L. TONGUE) - Tutti ne parlano in termini entusiasti e con lo sguardo ammirato, ma non sono le solite formalità che si usano quando si analizza un giovane alle prese con il campionato italiano. Questa volta c'è dell'altro. Perché Cengiz Under ha conquistato gli addetti ai lavori e i tifosi in appena quattro allenamenti. È chiaro, bisogna dargli tempo. Deve ambientarsi. E soprattutto abituarsi al calcio italiano. Ma l'impatto è stato davvero positivo. Di chi non vuole recitare da riserva. Di Francesco lo ha messo subito in campo, a correre sulla fascia destra: inserimenti, cambi di gioco, gol, contrasti e ripiegamenti in difesa. Under le prova tutte e con successo. Sotto lo sguardo di Strootman che con pazienza gli spiega ogni mossa da fare durante il lavoro quotidiano. Impossibile per Cengiz capire l'italiano (è sempre affiancato da un traduttore). Più semplice, invece, intuire le mimiche.
ISTRUZIONI PER L'USO - E in questo Strootman è un fenomeno: azione d'attacco, Sadiq ha palla e la porta avanti centralmente, Under fa uno scatto sulla destra, ma il giovane nigeriano non lo vede e non sente la chiamata. L'azione finisce con la difesa che toglie palla ad Umar, Di Francesco ferma il gioco e Strootman urla: «Sadiq devi guardare a destra!». In campo tutti si ammutoliscono, il centravanti dopo il rimprovero guarda a terra e Kevin senza farsi vedere si rivolge al turco: «Devi alzare la voce». Anche Monchi, arrivato negli Usa, non lo perde mai di vista. Lo ha portato in Italia strappandolo al Manchester City a cui era promesso da tempo, gli inglesi lo avrebbero girato al Friburgo dove c'è Caglar Soyuncu suo connazionale che lo avrebbe aiutato nella lingua, ma poi il ds giallorosso ha tirato fuori l'arma per convincere lui e la famiglia: un futuro da protagonista nella Roma. Cengiz è seguito dai parenti, ha un'educazione modello, lo si vede in campo dove alla personalità nel gioco associa una profonda educazione con i compagni. La Roma ci sta lavorando e continuerà a lavorarci sia dal punto di vista atletico e muscolare che da quello dell'alimentazione, fondamentale per permettergli di arrivare ad essere un titolare in Italia. Diego Perotti lo ha già incoronato: «Sembra fortissimo. Gli piace puntare l'uomo, ha velocità. Forse manca di esperienza e di muscoli, ma quando quando uno è bravo si vede subito». Il tempo gioca a suo favore, il Dybala turco si prepara a confermare le aspettative.