Nella nuova delibera per il nuovo stadio della Roma emerge che dei 120 milioni «privati» destinati a opere pubbliche, 45 li metteranno direttamente i romani. In una passaggio della stessa, si legge: «Il contributo relativo al costo di costruzione, stimato complessivamente in circa euro 45 milioni, verrà finalizzato al miglioramento dell’offerta e del servizio di trasporto pubblico su ferro attraverso il revamping/acquisto di treni o altri interventi sulla ferrovia Roma-Lido».
Forse c'è anche questo nella critica di Cristina Grancio, che le è costata la sospensione: «Sono stata sospesa per aver espresso in commissione perplessità finanziario-giuridiche e sollecitato chiarimenti sullo stadio della Roma», ha scritto su Facebook la grillina, contraria al progetto insieme ad altri 4/5 consiglieri di maggioranza. «Il mio non voto non è contro lo stadio, e neppure dissenso politico. Il mio non voto è la difesa degli interessi dei cittadini. Ho chiesto in commissione e continuerò a chiedere che si faccia subito chiarezza su alcune questioni. Agli amici pentastellati dico: o avete le idee confuse, oppure siete in malafede».
(corsera)