Spalletti, l’ossessione non se ne va: «Addio ai giallorossi per Francesco»

15/06/2017 alle 13:42.
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IL MESSAGGERO (S. RIGGIO) - Nella sua prima conferenza ad Appiano Gentile, pensa in grande: «Voglio riportare l’ nella posizione che le compete». Per centrare l’obiettivo bisogna dare identità e gioco alla squadra: «Ho pensato a un , ma dobbiamo essere pronti a fare altre cose. La mia avventura qui? Tutti me ne parlano come una bega, ma è la bega più bella che potesse capitarmi».

IL PASSATO Vincere non sarà semplice: «Quando incontri la gente, tutti si chiedono come è possibile avere un’ fuori dalle coppe in questi anni, come fosse uno scandalo. Da fuori anche a me è parso così, ho voluto partecipare a questo periodo di difficoltà per avere poi una reazione importante e corretta. Io non sono più bravo degli altri, di tutti gli allenatori che mi hanno preceduto, ma sono differente. Si lavora a modo mio perché mi fido del mio modo di fare». Senza dimenticare gli anni passati alla Roma: «Conosco bene i miei ex giocatori. , , , e sanno qual è l’obiettivo da portare a casa». Sull’addio: «L’ mi ha contattato quando stava per finire il campionato. Contatti che si fanno e voi siete bravi a scoprire. Ma se accetti questo contatto, è chiaro che si fa un discorso diretto. Io non ho voluto farne finché non è finita la storia con la Roma. ? Ero diventato quello che divideva anziché unire. Si è verificata questa contrapposizione per cui l’amore per il calciatore che ha fatto la storia ha prevalso sul sostegno che doveva esserci per la squadra. Se non riesco a mettere d’accordo queste due cose a Roma, vuol dire che non ho fatto bene il mio lavoro». è pronto a sfidare la : «L’anno scorso non ho visto tutta questa differenza di punti tra loro e l’. Certo, la va rispettata, ma il rispetto non va confuso col timore»