Le immagini di Dzeko e Manolas che venerdì sera al termine della gara tra la Bosnia e la Grecia, valida per le qualificazioni al campionato del mondo del 2018, si sono prima insultati (Manolas) e poi messi le mani al collo (Dzeko), non hanno fatto troppo piacere a Trigoria, dove si sono affrettati a liquidare la vicenda come una «questione di campo». Fatto sta che le due squadre se l’erano promesse già dalla gara di andata, in cui un nervosissimo Dzeko fu espulso per un fallo di reazione, in un clima avvelenato da un vergognoso striscione esposto dai tifosi greci che inneggiava al massacro di Srebrenica. «Sembrava una guerra – è stato il commento a fine match di Manolas -, certe cose andrebbero risolte nei tribunali mentre noi dobbiamo pensare solamente al pallone. È stata una vergogna che abbiano mancato di rispetto al nostro inno nazionale, non dovrebbe essere così». Per il momento non risultano chiarimenti tra i due, non esattamente due amiconi in giallorosso, che si ritroveranno tra circa un mese alla ripresa della stagione, quando (si spera) l’episodio sarà dimenticato.
(corsera)