LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Quantomeno curioso il trasferimento in massa della dirigenza romanista a Boston, avendo Pallotta concluso il suo soggiorno nella capitale ieri mattina. Il presidente giallorosso è ripartito, trascinandosi dietro tutti gli stati generali del club: Baldissoni, Baldini, Gandini e Monchi si sono infatti imbarcati poche ore dopo il numero uno statunitense. Un modo per muoversi agevolmente lontano dalle tante orecchie indiscrete, oppure motivazioni logistiche visti i tanti affari e appuntamenti che attendono negli States Pallotta? Probabilmente entrambe le soluzioni sono valide, con in cima ai pensieri la questione stadio. A tal proposito, ieri l’assessore Montuori, all’interno della commissione congiunta Urbanistica- Trasporti, ha consegnato ai consiglieri un cd- rom, contenente il nuovo progetto di Tor di Valle. Ma, andando con ordine, ci sono delle strategie da disegnare oltre oceano, per la nascita della nuova Roma, tra la definizione del nuovo allenatore e un mercato che sembra destinato a partire anche in questa estate con una cessione: Ruediger viene dato sempre più vicino all’Inter del duo Sabatini–Spalletti – Monchi chiede almeno 40 milioni per il cartellino – mentre Di Francesco aspetta che il club di Trigoria lo liberi dal Sassuolo, sciogliendo la penale di tre milioni che lo lega agli emiliani. Sbuca, in tanti movimenti, il segnale di continuità atteso dai tifosi dopo la struggente domenica dell’addio di Totti. Daniele De Rossi ha annunciato la firma su un contratto biennale (fino al 2019), con la pesante eredità da portare sul braccio e nel cuore. «Dopo Francesco non avrei potuto lasciare anche io – ammette il centrocampista – sto cercando ancora di smettere di piangere, da domenica. Penso di essere un suo degno sostituto ». Il rinnovo di De Rossi arriva dopo quello di Strootman e dovrebbe precedere l’adeguamento d’ingaggio promesso da un anno a Nainggolan. «Voglio rimanere alla Roma come ho sempre dimostrato – ribadisce il Ninja a Centro Suono Sport – ora mi godo questo momento, il futuro si vedrà. Io ho dato tanto, ho dimostrato, adesso aspetto».
Aspetta che si metta mano al suo contratto, mentre i tifosi giallorossi riaprono il derby cittadino degli striscioni: “Un consiglio senza offesa, dormite con la luce accesa, -17” la scritta apparsa la scorsa notte sul ponte pedonale di via degli Annibaldi. La risposta ironica allo striscione fatto dopo il derby di coppa Italia dai laziali con i manichini impiccati e il riferimento agli incubi (“Un consiglio senza offesa, dormite con la luce accesa”). Luce che ha dichiarato di aver paura di spegnere Totti, ancora indeciso sul suo futuro. Se restasse a Trigoria come dirigente, ritroverebbe l’amico De Sanctis, probabile figura ponte tra spogliatoio e dirigenza. Dirigenza che non ha preso bene le dichiarazioni della consigliera capitolina M5S, Cristina Gancio, ieri in polemica con Montuori in commissione Trasporti- Urbanistica. «Non capisco come si possa votare entro il 15 giugno il progetto su un’area sottoposta a vincolo». È poi Berdini, ex assessore della giunta Raggi, a prevedere: «Serviranno 4 anni di lavoro per unire la via del Mare con l’Ostiense, quindi Pallotta andrà via».