IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Le prime parole che ha pronunciato, sono quelle che sono rimaste più impresse: «Vendere non è un problema, il problema è comprare male». Il riferimento di Monchi all’infinito parco calciatori della Roma non è sembrato casuale. Perché esistono due tipi di cessioni 1) Quelle che vorresti evitare e che invece, tuo malgrado, sarai costretto ad effettuare per sistemare i conti 2) Quelle che ti auguri possano avvenire e che invece rischi seriamente di dover rimandare sino all’ultima settimana di mercato, trasformandole poi in prestiti infruttuosi. Nella prima categoria sono finiti Salah e Ruediger. Il primo ha un accordo con il Liverpool (in Egitto sono sicuri che la cessione verrà annunciata a metà settimana) il secondo più di un pour parler con l’Inter. La Roma per ora resiste, provando ad alzare le offerte che gli sono pervenute (rispettivamente 35 e 20 milioni) con la consapevolezza che prima del 30 giugno almeno per uno dei due dovrà cedere. Nella seconda categoria c’è un mondo più volte esplorato che rischia di pesare, a livello d’ingaggi, quanto i riscatti che la Roma dovrà esercitare entro la fine del mese (12.5 Peres, 3.2 Fazio, 8 Perotti, 8 Juan Jesus, 6 Mario Rui).
L’ALTRO MERCATO – E’ il mondo di Doumbia e Iturbe ma non solo. Calciatori che non rientrano nei piani tecnici della Roma ma che rimangono zavorre, soprattutto perché si portano dietro stipendi di difficile collocazione. Prendete ad esempio l’ivoriano: non gli sono bastati 18 gol in 24 gare per essere riscattato dal Basilea. Che un paio di conti se li è fatti: perché prenderlo ora quando potrà magari chiederlo nuovamente in prestito più in là in estate o addirittura abbassare il costo dell’acquisto considerando che Seydou ha il contratto che scade tra due anni? Da questi problemi non è afflitto Iturbe. Anche il secondo tentativo di «salvargli la vita» (copyright sabatiniano) è fallito. Dopo il flop al Bournemouth, è arrivato quello al Torino che di riscattarlo non ci pensa minimamente. Nel suo caso sono arrivate tre offerte da club messicani ma l’attaccante, che tra qualche mese diventerà papà, preferirebbe rimanere in Italia. Il Verona ha effettuato un timido sondaggio che rimarrà tale se la Roma non parteciperà all’ingaggio (2,3 milioni più bonus). C’è poi Castan che vuole tornare al Corinthians e i calciatori che un anno fa avevano un valore ma che dopo l’ultima stagione sono finiti nell’anonimato. È il caso di Sadiq (0 gol in 7 presenze al Bologna che lo Spezia vorrebbe in prestito gratuito insieme a Nura) e di Ponce (2 gol in 25 gare al Granada, uno ad agosto e l’altro ad aprile). Ma non finisce qui. Perché se le note positive per le casse giallorosse arriveranno da Skorupski, Vainqueur e Verde (il portiere potrebbe finire al Torino per abbassare il riscatto di Peres mentre il francese sarà riscattato dal Marsiglia e l’attaccante ha mercato in serie B dopo gli 8 gol con l’Avellino) con Federico Ricci probabile chiave per sbloccare Di Francesco, a Trigoria si riaffacceranno, dopo una stagione con alterne fortune, anche i vari Zukanovic dall’Atalanta, Gyomber dal duplice prestito al Pescara e al Terek Grozny, Seck dal Carpi, Mendez dal Losanna, Casasola dal Trapani, Machin dal Lugano, Radonjic dal Cukaricki, H’Maidat dall’Olhaense, Bouasse Perfection dal Vicenza, Calabresi dal Brescia, Capradossi dal Bari, Frediani dall’Ancona, Piscitella dal Prato, Ferri dal Messina, Golubovic dal Pisa e Pop dalla Fidelis Andria. E a questi rischiano di aggiungersi i flop di quest’anno. Su tutti Gerson (costo 18,9 più 1 di bonus per l’accesso in Champions) e Mario Rui che va ancora riscattato. Praticamente un esercito da piazzare.