L’attesa testimonianza di Andrea Agnelli ieri al processo «Alto Piemonte» di Torino ha soddisfatto sia la procura, che non ha indagato nessun dipendente bianconero e non aveva mai sentito l’esigenza di sentire il presidente, sia la difesa di Rocco Dominello, l’ex ultrà incensurato figlio di uno ‘ndranghetista accusati di bagarinaggio. «Non ho mai subito nessuna minaccia né avuto idea che fosse ‘ndranghetista: la Digos non ha mai detto che facesse parte della criminalità organizzata» ha detto il presidente juventino. Giovedì sarà ascoltato in Commissione Antimafia a Roma, ultimo appuntamento prima del processo sportivo del 26 maggio: è questo il passaggio più rischioso per il club accusato di aver favorito il bagarinaggio.
(gasport)