IL TEMPO (E. MENGHI) - Zeman all’attacco, e non è certo una novità. Le critiche sulla gestione di Totti sono un vecchio dispiacere per Spalletti, che stavolta si “salva”: «Il problema della Roma non è il suo allenatore, è l’organizzazione societaria, il progetto. Se guardiamo la rosa di 5 anni fa della Juventus, oggi ritroviamo 12 o 13 giocatori, mentre della Roma 2 o 3. Questo perché se i bianconeri vendono lo fanno per comprare qualcuno di più forte, se invece lo fanno i giallorossi è per necessità». Il boemo, nell’intervista che verrà trasmessa oggi nella trasmissione Mediaset XXL, carica la sfida di domani col suo passato, analizzando i perché dell’ennesimo obiettivo mancato dal club di Trigoria. Ormai battere il Pescara servirebbe per ritardare la festa della Juventus, oltre che per il ben più importante scopo di blindare il 2° posto. Per provare a farlo, Spalletti avrà in dotazione tutta la rosa, eccetto il lungodegente Florenzi.
Ieri, infatti, si sono rivisti in gruppo sia Rudiger sia Emerson Palmieri ed è su quest’ultimo che ricade l’interrogativo più grande in vista dei prossimi 90′. Il brasiliano ha curato la tendinite con sedute personalizzate per due settimane e ha ripreso il lavoro con la squadra solo ieri, perciò Mario Rui potrebbe strappare la conferma aspettando il totale recupero del compagno. La difesa è un rebus, Spalletti sta riflettendo sullo schieramento di partenza e sta vagliando di nuovo l’ipotesi di una linea a tre. Ieri ha mischiato le carte in partitella e ha diviso i centrali titolari, Rudiger è stato provato anche sulla corsia destra, perciò potrebbe vestire ancora i panni del terzino, ma Bruno Peres chiede spazio dopo due panchine di fila. Si candida per una maglia pure El Shaarawy, a cui è stato preferito Perotti nella giornata precedente. In partitella Spalletti ha testato il Faraone con Dzeko e l’argentino con Salah e Nainggolan: il ballottaggio è aperto. Rudiger ha la testa sul campo e, interrogato sul futuro, non si sbilancia: «In Italia si scrive molto, quando ero infortunato dicevano che sarei andato al Chelsea, invece sono rimasto. E sono felice di essere qui, sono concentrato sul presente e sulla Roma». I tifosi vorrebbero maggiore chiarezza da Spalletti, piuttosto: «Resti o te ne vai?», recitava lo striscione appeso ieri fuori Trigoria.