IL TEMPO (E. MENGHI) - Due round in quattro giorni e un solo mazzo di carte da cui pescare. Prima l’Empoli, poi la Lazio: obiettivi diversi per una Roma che vuole continuare a percepirli come tali. La stagione di Spalletti passa da questi due vicoli, stretto e scomodo quello di martedì, dove servirà la grande rimonta per andare in finale di Coppa Italia e giocare per un trofeo, l’ossessione dell’anno, più confortevole quello di domani, almeno sulla carta, ma con la stessa pressione addosso. Perché è obbligatorio battere i toscani se si vuole avere la possibilità di sfruttare al massimo ciò che verrà fuori dallo scontro diretto tra Napoli e Juventus 24 ore più tardi, che sia un passetto in più verso il miraggio scudetto o un gancio ben saldo al 2° posto.
Ecco perché la Roma non cambierà molto le due gare ravvicinate. La sosta ha permesso ad alcuni di rifiatare, anche se i titolarissimi erano in giro per il mondo a faticare e De Rossi in Nazionale ha pure rimediato una contusione dolorosa. Lui non ci sarà domani, e nemmeno lo squalificato Strootman, perciò in campionato il centrocampo sarà quello di riserva. Spalletti ieri ha ritrovato il gruppo al completo e ha potuto fare qualche prova: Paredes -Grenier e Paredes-Nainggolan sono le due opzioni testate in partitella. La prima permetterebbe al Ninja di avanzare sulla trequarti, la seconda lo limiterebbe, ma garantirebbe ad uno tra El Shaarawy e Perotti, scalpitanti, di prendersi una maglia in attacco con Salah e Dzeko. L’unica cosa che sembra sicura è che Radja le giocherà entrambe dal 1′, nonostante i 180′ minuti con il Belgio: si sente in forma, non vuole pause per riprendere fiato.
Manolas ci ha giocato contro durante la sosta e a fine partita ha rilasciato dichiarazioni quantomeno equivoche sul futuro suo e del compagno di squadra, ma a Sky ha rettificato: «Io non ho detto che Nainggolan deve andare via, è un top player, è una sua scelta, mica lo spingo io. La Roma è un grande club e se vuole rimanere rimane. Come ho letto sui giornali io andrò al Real, al Barcellona, all’Arsenal, alla Juventus e all’Inter… Il mio futuro lo sa solo Dio, ho ancora due anni di contratto». E vuole ottenere il massimo nel frattempo: «Facciamo ancora in tempo a vincere qualcosa, abbiamo due obiettivi difficili ma dobbiamo crederci sempre. Se il derby lo giochiamo come Roma-Lione ce la possiamo fare. Spalletti mi ha insegnato a credere sempre alla vittoria». Martedì servirà non prendere gol, compito della difesa titolare, che dovrebbe fare doppietta di presenze: con Manolas, Rudiger e Fazio. Il dubbio sulle fasce riguarda Palmieri, che nella sosta ha messo a posto il problemino al flessore che lo aveva condizionato nelle ultime due sfide e spera di ritrovare la maglia da titolare, ma Spalletti deve decidere se spremere un giocatore reduce da un fastidio muscolare o se dare fiducia a Rui contro l’Empoli e usare Emerson nel derby. La porta è girevole, come d’abitudine: Szczesny domani, Alisson in Coppa.