LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - «Non cerchiamo alibi, nessuno può trovarne oggi». Luciano Spalletti fatica a spiegare i perché della sconfitta contro il Napoli (1-2), sorpreso tanto quanto i tifosi romanisti, coinvolti da un finale di gara che sembrava poter portare al pareggio. Il risveglio dei giallorossi – e la rete di Strootman – arrivano invece troppo tardi. «La squadra nel finale ha avuto un comportamento nettamente diverso – l’analisi del tecnico – per me i giocatori non sono stanchi e lo hanno fatto vedere alla fine. Parlare di questo peggiora la situazione e io non partecipo. Loro sono stati più bravi in velocità e a far giocare palla nel primo tempo. Ci hanno fatto penare per riconquistare palla, mettendoci qualcosa di più in spregiudicatezza. Quando perdi sei dispiaciuto e il morale di abbassa. Ma poi ci sono le analisi e le prese di coscienza e ci si dice le cose vere andando dentro il problema e cercando di trovare la soluzione». In quattro giorni la Roma rimette in discussione tutta la stagione. O quasi. In attesa di giocare l’andata degli ottavi d’Europa League – giovedì a Lione – i giallorossi toppano la prima di coppa Italia contro la Lazio e rispalancano la strada al Napoli per il secondo posto.
Quattro gol presi in due gare, con l’unico di Strootman infilato ieri pomeriggio (troppo tardi), utile semmai per il conteggio degli scontri diretti in caso di pari merito in classifica. Si interrompe la lunga striscia di vittorie consecutive casalinghe in campionato, durata ben quindici gare. «Quando esci sconfitto dagli scontri diretti si ribaltano le situazioni morali – continua Spalletti – bisogna essere realisti, con questa sconfitta, se la Juve vincerà oggi contro l’Udinese, il discorso scudetto, se prima era difficile, diventerà quasi impossibile». E le possibilità legate al secondo posto? «La percentuale è legata alle differenze di adesso: 60% noi, 40% loro, la distanza di una partita. Non è una differenza enorme, ma c’è e ha un valore».
Anche Diego Perotti, a nome della squadra, non cerca scuse. «Il Napoli è stato più bravo di noi, pure se nel finale abbiamo fatto un gol importante per gli scontri diretti. Non abbiamo fatto bene, non troviamo scuse. Forse siamo anche un po’ stanchi, visto che abbiamo avuto molte partite, giocando ogni 3-4 giorni. Comunque siamo sempre davanti al Napoli». Non è bastata la carica data alla squadra ieri mattina dai circa mille ultras che si sono presentati a Trigoria. Sono gli stessi che disertano la curva sud per la protesta contro le barriere, e hanno deciso di sostenere i giocatori dopo la sconfitta con la Lazio.