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Luciano Spalletti in fondo è stato chiaro, dopo la sconfitta nel derby di Coppa Italia: «Se iniziamo a pensare che siamo stanchi siamo rovinati, non arriviamo in fondo».
Tanti appuntamenti, tutti di livello e tutti ravvicinati: questo dice il calendario, con conseguenze inevitabili sulla quotidianità. Domani è già Roma-Napoli, così Spalletti ha dovuto anticipare già a ieri mattina la sessione video del match con la Lazio. Nessuno tra i top club in Italia, Juventus e Napoli nello specifico, ha così tanti giocatori sopra quota 2.600 minuti, più o meno 29 partite complete disputate. Nell’ordine: Nainggolan, Dzeko, Strootman, Peres, Fazio e Manolas, sei a cui Spalletti, per motivi diversi, non rinuncia.
Prendendo in considerazione le prime tre dei top campionati, solo il Monaco viaggia ai livelli di stress romanisti: 7 calciatori sopra quota 2.600’, a fronte però di 42 incontri, 3 in più della Roma. Ormai è una strada sempre più stretta: il grado di difficoltà è destinato ad aumentare, ai giocatori forti sarà sempre più difficile rinunciare. Anche perché il mercato non ha prodotto l’arrivo di un vice Dzeko e neppure quello di un ricambio subito pronto a centrocampo, considerato l’apporto fin qui nullo di Grenier.
(gasport)