IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Tutto in una notte. Gol, corsa, spettacolo e ritorno al secondo posto: la Roma reagisce come meglio non poteva dopo il ko di Genova (e la non esaltante prova in coppa Italia col Cesena) surclassando la Fiorentina. Soddisfatto Spalletti: «Stiamo facendo un grande campionato come il Napoli. Il problema è che la Juventus lo sta facendo grandissimo. Abbiamo però l'obbligo di provarci fino in fondo. Ora c'è un periodo in cui si può entrare in confusione e difficoltà, ci sono 12 partite in 40 giorni. Se gli altri si abbassano, non bisogna avere rammarico e farci trovare pronti». Prestazione, quella contro i viola, senza sbavature: «La squadra ha pulito qualsiasi dubbio sulla sua forza. La Roma c'è, è presente. Dopo i primi 20-25 minuti siamo diventati molto più aggressivi e siamo andati a prenderli alti. Loro palleggiano bene ma da un punto di vista fisico gli siamo passati sopra». È contento, e si diverte a stuzzicare la platea: «Ora tutti sul carro, con Emerson, Dzeko... Dopo Genova, invece, tutti giù». Buon umore che perde quando gli viene chiesto del rinnovo: «Se voi siete attenti, come immagino, ne abbiamo già parlato. E quindi rimaniamo così, fino al termine della stagione». Sollecitato ulteriormente, rimane serio e sposta il tiro: «Contano i calciatori, è a loro che bisogna fare il contratto. A De Rossi, ad esempio, che penso rinnovi anche se non ne ho parlato con la società. A Totti (che ha risposto alla sindaca Raggi: «Sarò felice d'incontrarla»), se lo vuole, perché stavolta non me lo puppo' di certo io. Ci sono poi Manolas, Nainggolan, Strootman Per avere un buon equilibrio nello spogliatoio, c'è bisogno di valutazioni congrue. Perché loro vivono tutti nello stesso ambiente e quando poi c'è troppa differenza, magari qualcuno ci rimane male. Se abbiamo una grande squadra è perché abbiamo questi grandi calciatori». E non va dimenticato, un grande allenatore.
DANIELE E IL FUTURO - Ne è convinto anche De Rossi: «Spalletti è il tassello che serve per mantenere la Roma a certi livelli. E' un tecnico forte, non è l'unico al mondo ma sarebbe difficile rimpiazzarlo. È un qualcosa in più che le molte squadre non hanno. Sarri, Allegri, Luciano sono allenatori che quando li hai te li tieni stretti». La rincorsa alla Juventus continua anche se oggi, vincendo a Crotone, i bianconeri potrebbero tornare a +7: «Purtroppo siamo capitati in un periodo dove abbiamo trovato una squadra di extraterrestri. Sei anni a questi livelli è incredibile. Noi però non molliamo». Passerella finale sul rinnovo: «Il mio futuro? Non ne ho mai parlato, preferisco concentrarmi sul presente. Quando arrivi come me a 33 anni sei più sereno nell'affrontare certe cose. Prima o poi la società mi chiamerà e ci confronteremo. Non è un'ossessione». Per quella basta Spalletti.