LEGGO (F. BALZANI) - «Odio la Juve da quando sono nato». La guerra di Nainggolan contro i bianconeri ha registrato ieri un nuovo attacco da parte del belga. A beffare Radja uno smartphone di troppo che ha ripreso un colloquio privato con alcuni tifosi all’esterno di Trigoria in cui il centrocampista si è sfogato così: «Ho rifiutato offerte importanti, potevo andare via, tanto che me ne fregava degli insulti. Ma io sono contro la Juve da quando sono nato. Anche quando prima di arrivare a Cagliari la odiavo. Avrei dato i cogl... per batterli e considera che col club sardo allo Stadium non ho mai perso. Sono venuto alla Roma apposta per batterli visto che hanno avuto sempre aiuti. Li odio perché vincono sempre per un rigore o una punizione».
Non è la prima volta che Nainggolan prende di petto la Juve che peraltro lo ha anche cercato nell’ultimo mercato estivo. Tra tweet e dichiarazioni velenose il rapporto tra il romanista e i bianconeri è sempre stato burrascoso. Non finisce qui però. Perché nel dialogo in cui si vede un Nainggolan seduto in macchina (con cappellino e pacchetto di sigarette in mano) emerge pure una promessa pericolosa: «Se non vinciamo lo scudetto vinciamo la coppa Italia, ve lo dico io. La Lazio la battiamo sia all’andata che al ritorno, fidatevi di me».. Infine a un tifoso che gli dice «Se resti a Roma diventi come Totti»., Radja risponde: «Non mi frega nulla di diventare come Totti». Un riferimento velato alla richiesta di adeguamento contrattuale necessario per trattenere Nainggolan a Roma. Il belga, infatti, è richiesto da mezza Premier League. Soprattutto dal Chelsea che il prossimo anno se la vedrà in Champions con la Juve. Poi si accende una sigaretta e se ne va tra gli applausi dei tifosi. Tra di loro, appunto, uno ha ripreso tutto e fatto circolare il video che in breve è diventato virale scatenando le reazioni dei tifosi juventini che hanno intasato di insulti il profilo Twitter del calciatore. Decisamente di altro tenore le dichiarazioni nel pomeriggio di Fazio: «Mi piace il soprannome Comandante, ma qui i veri comandanti sono Totti e De Rossi. Mi ispiro a Samuel e voglio un’altra Europa League»