LASTAMPA.IT - Ha provocato un nuovo terremoto all’interno della Giunta Capitolina il colloquio pubblicato oggi da La Stampa con le dichiarazioni dell’assessore al’Urbanistica Paolo Berdini. A Federico Capurso ha detto: «E’ stato fatto un errore dopo l’altro». Prima con la nomina di Raffaele Marra, poi la polizza di Romeo. Ma il vero problema per il professore “anarchico” di Roma, è da ricercare nella sindaca Raggi: «Su certe scelte sembra inadeguata al ruolo che ricopre». Berdini ha tentato di smentire ogni parola, anche con affermazioni pesanti, per poi rassegnare le dimissioni. Inizialmente la sindaca le ha respinte ma dopo la diffusione della registrazione del colloquio è arrabbiata ed è pronta a scaricarlo.
Intanto l’ex capo della segreteria della sindaca Raggi, Salvatore Romeo, è arrivato a Palazzo di Giustizia per essere interrogato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pubblico ministero Francesco Dall’Olio. Insieme con i due magistrati c’è anche l’attuale capo della squadra mobile, Luigi Silipo. Romeo è accusato con Raggi di abuso d’ufficio in merito alla sua nomina, ma la procura vuole vederci più chiaro anche sulle polizze che lo stesso era solito intestare ad alcuni amici, tra cui la sindaca Raggi con la quale - emerge dalle carte - ha un rapporto speciale.
Le dimissioni respinte
«Ribadisco la stima alla sindaca aggi e rimetto il mio mandato», a metà pomeriggio l’assessore Paolo Berdini affida a una nota la sua decisione, al termine del confronto con la Raggi. «Ho incontrato Virginia Raggi in Campidoglio: le ho ribadito la stima che merita. Provo profonda amarezza per la situazione che si è venuta a creare. Ne ho preso atto e, pertanto, ho rimesso il mandato conferitomi dalla sindaca lo scorso luglio». La posizione dell’assessore, dopo le dichiarazioni, era stata subito in bilico. Una parte dei consiglieri aveva sostenuto che Berdini aveva «danneggiato la squadra dicendo falsità». Dimissioni respinte però con riserva da Virginia Raggi, che dice: «Ho incontrato l’assessore Berdini chiedendogli chiarimenti. Si è scusato ed ha rimesso nelle mie mani le deleghe che gli avevo assegnato lo scorso luglio. Ho respinto le sue dimissioni con riserva». Poi, al convegno con i sindaci M5S, aggiunge: «Era mortificato: si è scusato per quelle parole, non le pensa», e spiega di aver respinto le dimissioni «perché in questo momento Roma sta affrontando problematiche complesse, soprattutto dal punto di vista urbanistico, dai piani di zona allo stadio e quindi ci confronteremo nel merito».
La difesa di Berdini
Berdini nella nota parla di «una conversazione carpita dolosamente da uno sconosciuto che non si è nemmeno presentato come giornalista e durante la quale avrei persino affermato di essere amico del procuratore Paolo Ielo che non ho mai conosciuto in vita mia». «Ci stanno massacrando, un vero e proprio linciaggio mediatico - afferma l’assessore all’Urbanistica nella nota - che si sta scatenando proprio nel momento in cui l’amministrazione comunale prende importanti decisioni che cambiano il modo di governare questa città. Non sto a raccontare di pesanti insulti e minacce che ricevo quotidianamente in rete aggiunge - ora siamo passati anche alle trappole». «Da mesi il sottoscritto lavora per riportare la materia urbanistica e l’affidamento degli appalti pubblici nella più assoluta trasparenza. È questo il programma della nuova amministrazione: un’azione limpida che evidentemente crea problemi ad alcuni gruppi di potere». Riferendosi poi agli insulti e alle minacce che riceve in rete e alle trappole l’assessore osserva che «questo è il rischio che corrono coloro che vogliono rompere vecchi e consolidati equilibri di spartizione che non abbiamo mai accettato e non accetteremo mai».
L’attacco di Grillo
Beppe Grillo, intanto, in un post pubblicato sul suo blog, polemizza: «Giornalisti sull’orlo di una crisi di nervi, più ci attaccano, meno sono credibili»