Dal Brasile sono arrivate ieri le dichiarazioni di Alisson rilasciate a «Globo». Il portiere non è contento della situazione che vive e ogni volta che può lo fa presente, ma sempre con garbo e senza mai alzare la voce, convinto che il suo momento arriverà: «Mi ha dato un po’ fastidio iniziare dalla panchina perché ero venuto a Roma per giocare e ci sono rimasto male – ha ammesso –. Ma so di piacere all’allenatore e so che scommetteranno su di me. È un po’ un test, devo essere paziente. L’importante è fare bene in campo, anche perché sento molto l’affetto dei tifosi».
Pazienza, quella che deve avere Juan Jesus, nonostante il suo acquisto non si possa definire un successo. Partito come titolare duttile, ha giocato quasi sempre in coppa, mentre in campionato ha all’attivo appena 440’ in 9 presenze. Ha giocato decisamente di più Bruno Peres, ma il rendimento non è stato ancora all’altezza dell’investimento. Così come Gerson: i 90’ in panchina contro il Chievo, dopo aver giocato titolare a Torino contro la Juve, sono la foto esatta di quanto debba ancora crescere.
Chi, invece, sta andando bene è Emerson: dei brasiliani è quello che è costato meno, ma ha trovato una continuità di rendimento su cui nessuno, Spalletti e Sabatini a parte, avrebbe scommesso.
(gasport)