IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Prendiamola con filosofia: si riposerà. Daniele De Rossi a Udine non ci sarà, potrà starsene al calduccio, tifando Roma, come fa da una trentina anni. Di sicuro, se tornasse indietro, quell’urlo a Rizzoli se lo risparmierebbe e un po’ di freddino in Friuli se lo prenderebbe pure volentieri pur di stare lì in mezzo a fare a sportellate con tutti. Ma questo è: il giallo pesa, specie in questo momento. Oggi però, al di là di quella ingenuità, Daniele capisce bene quanto sia più importante portarsi a casa i tre punti da Marassi che non soffermarsi troppo su ciò che poteva essere e non è stato. «Una vittoria importantissima, una delle trasferte più difficili della Serie A e siamo stati bravissimi», urla De Rossi nelle interviste post partita. Anche lui rimpiange i punti persi a Cagliari, era ancora estate, oggi si gela, meglio andare oltre. «Lì a un certo punto abbiamo mollato, peccato. Era tanto che non si vinceva in trasferta. Sarà un campionato bello e lungo, manca tutto un girone e può succedere di tutto. Se manterremo questa voglia di vincere, questa attenzione anche nei dettagli...». Chissà.
TABELLE E TABELLINE Ora Udine, poi il Cagliari (rieccolo) quindi di nuovo Genova con la Sampdoria. Un filotto possibile. «E’ inutile fare tabelle negli spogliatoi. Se fossero state rispettate avremmo vinto quindici o sedici scudetti. Valutavamo molto complicata questa trasferta a Genova. Vincerla in questo modo sarà importante per il proseguo del campionato».
«UN GIALLO STRANO» De Rossi torna sull’ammonizione presa. Si difende, quantomeno fornisce la sua versione dei fatti. «Non avevo cominciato a protestate, sono il capitano, avevo visto un calcione in area su Fazio, sono andato a parlare ma Rizzoli aveva già il cartellino in mano. In passato ero fastidioso, ora sono migliorato ma forse sto raccogliendo i frutti del passato. Ho preso 5 ammonizioni in modo strano, anche con la Samp non ho detto nulla e mi hanno ammonito».
PERIN, CROCIATO ROTTO «Ti sono vicino fratello», l’in bocca al lupo è firmato Alessandro Florenzi. Il “fratello” è Mattia Perin, che ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore sinistro, dopo il primo intervento su tiro di Dzeko a inizio primo tempo. Perin sarà operato nei prossimi giorni dal professor Mariani, che l’aveva già operato ad aprile 2016 al crociato anteriore destro.