IL TEMPO (A. AUSTINI) - Un pezzo dietro l'altro fino a smontare l'intero reparto. O quasi. La maledizione infortuni colpisce anche Manolas e lascia a Spalletti quattro difensori disponibili. Salvo nuovi incidenti, ovviamente: a Trigoria fanno gli scongiuri. Non bastassero da giugno a oggi i legamenti crociati rotti di Ruediger (appena rientrato), Mario Rui, Florenzi e Nura, la pubalgia di Vermaelen e la caviglia di Seck, anche Manolas ieri è finito in sala operatoria per ricomporre la frattura del setto nasale, mentre Emerson Plamieri si è fermato per una sospetta lesione muscolare. E c'è una beffa oltre al danno, visto che il greco è stato messo ko da...Dzeko. Si, proprio lui, il centravanti bosniaco che saltando nell'area dell'Empoli, in uno dei tanti assalti vani alla porta di Skorupski, ha colpito fortuitamente Manolas sul volto con una gomitata. Il paradosso è che Kostas, accusato spesso dagli stessi compagni di lamentarsi per banali botte (ha chiesto la sostituzione in Roma-Napoli dell'anno scorso per un dito di Higuain finito nel suo occhio), domenica è rimasto in campo fino all'ultimo. D'altronde il roccioso difensore è abituato a prove del genere: quando giocava nell'Aek segnó un gol all'Olympiakos con uno zigomo fratturato. A Empoli c'è mancato poco che concedesse il bis, visto che nell'azione dell'infortunio era comunque riuscito a indirizzare il pallone verso la porta, poi respinto da un difensore.
Ieri sera è stato operato dal professor Bruno Andrea Pesucci a Villa Stuart, con tanto di visita in clinica dell'amico Nainggolan oltre a moglie, familiari e amici. Per una questione di ore non ha incrociato Florenzi, dimesso in mattinata dopo l'intervento al ginocchio. "La forza non molla mai" ha scritto su Instagram Manolas una volta concluso il suo breve calvario. La prognosi è di 15 giorni, calendario alla mano significa che la Roma non potrà contare su di lui giovedì in Europa League in casa dell'Austria Vienna e domenica sera all'Olimpico con il Bologna. Poi arriverà una sosta quanto-mai benedetta che consentirà al greco di tornare a disposizione alla ripresa del campionato il 20 novembre sul campo dell'Atalanta. Ha gia deciso che non utilizzerà la mascherina protettiva, con cui si è trovato male nel precedente in Grecia e per questo salterà anche le gare con la sua Nazionale contro la Bielorussia e la Bosnia di Dzeko: meglio non correre altri rischi...
Nel frattempo a Spalletti non resta che fare la conta. La difesa obbligata per le prossime due partite sarà composta dai "convalescenti" Bruno Peres e Ruediger insieme a Fazio e Juan Jesus. Non escluso l'impiego di qualche Primavera, anche se il tecnico vorrebbe lasciarli al collega Alberto De Rossi per la gara di Youth League. Allarme difesa e non solo. Strootman è stato escluso dalla lista dei preconvocati dell'Olanda per il match contro il Lussemburgo e l'amichevole contro il Belgio, anche se il ct Blind non esclude una chiamata nei prossimi giorni: "Al momento ci sono molti infortuni che generano dubbi. Posso aggiungere altri giocatori, ma vorrei evitare di eliminarne alcuni". Va ricordato che Strootman si era fatto male alla schiena proprio a causa di due partite giocate con la sua nazionale in non perfette condizioni, scatenando l'ira di Spalletti, che lo ha utilizzato per un'ora col Sassuolo e poi lo ha lasciato in panchina a Empoli. La "lavatrice" si è inceppata, il ginocchio per fortuna non c'entra, ma la mancata convocazione di Blind è la conferma che la migliore condizione è ancora lontana: per Vienna il suo impiego da titolare è in dubbio.
Proverà a esserci almeno in panchina Totti, che sta superando l'affaticamento muscolare, mentre Emerson oggi si sottoporrà a esami più approfonditi dopo quelli di ieri che hanno mostrato un versamento al polpaccio. Fa rima con lesione e rientro, si spera, dopo la sosta