LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - La Roma passeggia sull’Astra Giurgiu, ballando in un Olimpico semi-deserto al ritmo dettato da Francesco Totti. Fresco di festone per i suoi quarant’anni, il numero dieci fa emozionare i 13.500 paganti che non riempiono lo stadio, e che anzi restituiscono la sensazione di giocare un’amichevole infrasettimanale. Atmosfera surreale, silenziosa, contro un avversario che prende quattro reti senza riuscire a opporre troppa resistenza. Reti tutte ispirate dal genio di Totti, che torna a splendere anche a livello internazionale. Il gol che apre la goleada è di Strootman, per la prima volta a segno in Europa con la maglia della Roma. Poi Fazio, a seguire un autogol dei rumeni, e infine Salah.
Spalletti fa scelte legate a un necessario turnover. Domenica sera l’Olimpico riaprirà infatti i battenti per ospitare l’Inter, gara importante dopo la figuraccia fatta nell’ultimo turno di campionato, a Torino. Partirà titolare Dzeko, ieri in panchina, e tornerà in mezzo al campo De Rossi, che ieri sera ha scontato il secondo turno (su tre) di squalifica in Europa League.
Intanto sono sempre molte le voci che girano intorno al futuro societario della Roma. I contatti tra Pallotta e alcuni investitori cinesi continuano a smuovere scenari futuri legati a un possibile ingresso in società di soldi provenienti dall’Oriente. La dirigenza giallorossa è però determinata nel mantenere alto il muro a difesa della propria solidità ed indipendenza economica. Le ultime indiscrezioni, arrivate nella giornata di ieri, raccontavano di un negoziato per la cessione di una quota importante del club di Trigoria al gruppo cinese Evergrande Group. Piuttosto seccata e decisa la smentita di Pallotta. «Non ho mai, mai, parlato con loro o con altri in Cina. Non stiamo trattando con nessuno. Sono solamente ridicole speculazioni». Sulla stessa lunghezza d’onda, il diggì Baldissoni: «Siamo un po’ dispiaciuti perché è la seconda volta in 5 giorni che devo ripetermi anche dopo una nota ufficiale emessa dal club: non esistono discorsi di alcun genere con potenziali acquirenti, cinesi od altro. Siamo stati col presidente a Londra per parlare della Roma, dello stadio, dei progetti che abbiamo, ma non abbiamo incontrato né investitori, né banche». Baldissoni va poi sul momento della squadra: «Non riuscire a fare quello che si vorrebbe è sempre negativo».