Quando una rosa fa la differenza

28/09/2016 alle 13:09.
fbl-ita-seriea-torino-roma-61

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - La sfida per il podio , dopo 6 giornate di campionato, resta apertissima. I distacchi, come si è visto anche nel torneo passato, possono cambiare nel giro di poche settimane. La Roma, frenata da 2 sconfitte nelle ultime 3 partite, si ritrova a inseguire dal quarto posto. L' terza, e prossima avversaria dei giallorossi all'Olimpico, ha 1 punto in più; il secondo, da affrontare sabato 15 ottobre al San Paolo, è avanti di 4 e la capolista di 5. In serie A sono le quattro squadre che giocheranno per il vertice. Sono gli investimenti, la qualità dei singoli e il monte ingaggi a farle preferire ad altre che, comunque, sperano di avere il ruolo di outsider, per lottare alla pari con le big da qui al traguardo. Il Milan, la Lazio, il e il Chievo hanno gli stessi punti (10) della squadra di . E la , pur avendone 2 in meno, deve recuperare la partita contro il : vincendola, affiancherebbe i nerazzurri di de Boer. A incidere sul piazzamento finale, però, potrebbero essere le rispettive rose. Che, quasi sempre, hanno la meglio sulle idee. I campioni d'Italia restano i superfavoriti, perché numericamente (quasi) perfetti: Allegri, in alcuni ruoli, ha addirittura la tripla scelta. Qui a fianco, invece, vediamo come sono state assemblate le tre rivali per la stagione in corso. L'attuale posizione in classifica sembra rispecchiare il potenziale tecnico dei titolari e dei ricambi.

 

RINFORZI MIRATI Sarri è convinto che il possa vincere lo scudetto solo in caso di sbandata della . Non bluffa. Ma spera. Di sicuro la società, pur avendo lasciato andare Higuain, gli ha messo a disposizione quasi 2 squadre. E' senz'altro la rosa migliore, dopo quella bianconera. Il tecnico partenopeo vede doppio in ogni zona del campo: terzini, centrali difensivi, registi, intermedi, ali e centravanti. L'abbondanza è soprattutto sulle fasce, dove nascono azioni, giocate e gol, a prescindere dall'efficacia dei centravanti Milik e Gabbiadini: l'abbondanza è dietro con Hysaj, Maggio, Ghoulmam e Strinic, ma il lusso è soprattutto in attacco con Callejon, Insigne, Mertens, Giaccherini e lo stesso El Kaddouri. A centrocampo la ricchezza è anche nella duttilità di alcuni interpreti: il centenario Hamsik, mezzala o volendo trequartista, sta studiando da play. Ma il regista c'è: Jorginho. E anche il suo giovane sosia: Diawara. Il reparto è arricchito da Zielinski, vicinissimo a diventare titolare, e Allan. Da scoprire il giovane Rog che ha sicuramente qualità. L'unica perplessità in porta: Reina è leader, ma non fenomeno. A proteggerlo gente di sostanza e classe: Koulibaly, Albiol, Maksimovic, Tonelli e Chiriches.

 

INDIVIDUALITÀ ECCELLENTI L' è tatticamente meno organizzata, avendo cambiato l'allenatore a meno di due settimane dall'inizio del campionato e rinforzato il gruppo al fotofinish. Ma la forza dei nerazzurri non è solo Icardi. De Boer, proprio in attacco, ha diverse soluzioni: Eder sa fare pure la prima punta, Palacio è l'alternativa di garanzia e Jovetic il jolly offensivo che permette di modificare in ogni momento il sistema di gioco. L'arrivo di Candreva ha fatto lievitare la qualità sulle fasce. Lui e Perisic sono tra i migliori esterni del torneo. Gabigol, invece, è ancora nella fase di ambientamento. In mezzo al campo sette giocatori che, per le caratteristiche, si possono anche scambiare i ruoli. Regia, interdizione e corsa. Ce n'è per tutti i gusti, con qualità e fisicità: Banega, Joao Mario, Brozovic, Kondogbia, Gnoukouri, Medel e Felipe Melo. Dietro le certezze sono Handanovic e i centrali titolari Murillo e Miranda. I terzini sono da verificare, a cominciare da Ansaldi. Ma sono tutti di ruolo.

 

REPARTI IN STAND BY Il giudizio sulla Roma non può essere definitivo per le assenze in difesa: e Mario Rui convalescenti, Vermaelen fuori da 5 partite per la pubalgia. è costretto a insistere su e Peres come terzini: entrambi sono adattati, perché il primo non è un difensore e l'altro non si trova bene a sinistra. I ricambi per le fasce non sono di primo piano: è troppo offensivo, Seck da svezzare. Anche il centrocampo è incompleto: l'unico cambio è , ma solo per da play. servirebbe più avanti (anche in attacco) per la rotazione necessaria per gli impegni ravvicinati. Manca il vice : nella tabella c'è . Che, però, fa ormai il trequartsita. Domenica scorsa addirittura il mediano.