LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Per imboccare la strada dell’Europa che conta, la Roma dovrà stare attenta a non sbagliare la sua prima uscita. Contro il Porto, stasera, i giallorossi alzeranno ufficialmente il sipario su una stagione che molto sarà condizionata dalla partecipazione, o meno, alla Champions League. E in Portogallo gli uomini di Spalletti, nell’andata del preliminare, capiranno la consistenza di una squadra che è stata ieri arricchita dall’acquisto di Bruno Peres. Il brasiliano preso dal Torino ha sfiorato a Fiumicino i suoi nuovi compagni, in partenza per Oporto. Lui li seguirà dall’Italia, inserito nella lista Uefa al posto di Seck. Pronto, quindi, per la gara di ritorno. «Dovremo esser pronti fin da subito – il monito lanciato da Spalletti – anche se, leggendo le statistiche delle italiane al preliminare, siamo dati per sfavoriti. Noi vogliamo riuscirci, quando passano questa occasioni bisogna saperle cogliere. Abbiamo una squadra forte, anche se è chiaro che il doppio confronto ci deve far tenere in considerazione gli equilibri. E giocherà Strootman dall’inizio». Comincia il dualismo tra i pali. Szczesny oppure Alisson? «Sceglierò in base a quello che vedo, come per tutti i ruoli. Farò giocare chi sta meglio. Non ho la ricetta per vincerle tutte, ma di sicuro so cosa fare per provare a non perderle».
Ragiona sulla partita anche De Rossi. «Non ho mai fatto un preliminare di Champions e questo doppio incontro cambierà la nostra stagione, ma non la nostra impostazione mentale. È come un ottavo di finale, un testa a testa, come contro il Real: sarà una grande partita, una battaglia». Il centrocampista sembra di nuovo al meglio dal punto di vista fisico. «Ma dirlo ora non è molto intelligente, bisogna vedere come andranno le partite. Sono convinto che con gli anni devo lavorare di più e non di meno. E poi conosco il mister e i miei problemi». Spalletti, preoccupato della gara col Porto e dalla partenza del campionato di sabato con l’Udinese, non ha poi dubbi sull’importanza dell’arrivo di Bruno Peres. E il messaggio che lancia al gruppo è chiaro: «Sono molto soddisfatto: abbiamo preso un grande calciatore, come ne abbiamo già altri. Bisogna fin da subito capire che non ci sono onnipotenti, bisogna lavorare di squadra perché è la squadra che fa risultati e classifica. Il ragazzo sarà con noi nel match di ritorno. È un cosiddetto ‘tuttofascia’ e ci mancava in quel ruolo. Può giocare in entrambe le fasce, come Florenzi». Sui movimenti del reparto arretrato anche De Rossi si pronuncia. «La difesa è un reparto delicato, dovranno lavorare molto per unire le menti in un unico movimento. Sono arrivati giocatori bravi ed esperti che si adatteranno presto: è un reparto forte».
Servirà quindi tempo per collaudare i nuovi in una zona del campo nevralgica. Bruno Peres ha firmato un quadriennale da 1,4 milioni netti a stagione più bonus. Prestito per un milione, con obbligo di riscatto a 12,5, da versare al Torino al verificarsi di determinate situazioni sportive. «Farò il tifo davanti alla tv e non vedo l’ora di conoscere i miei nuovi compagni e il mister. Forza Roma!», le prime parole giallorosse del brasiliano, dopo aver svolto le visite mediche a villa Stuart e aver salutato sorridente i tifosi presenti. Conoscerà tutti mercoledì, dopo la trasferta portoghese.