Roma, ti presento Dzeko

05/08/2016 alle 13:10.
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IL MESSAGGERO (L. TONGUE) - La Roma che torna dagli Usa con due vittorie (nella notte di ieri successo sul Montreal Impact per 2-0, reti di e ) lo fa con le solite certezze ma anche con vecchie perplessità. Le prime sono legate al gioco offensivo che al di là degli interpreti riesce sempre a convincere, qualunque sia l'avversario che ha di fronte. Dal ritorno di , in ogni partita il gol prima o poi esce sempre. Senza contare le scorpacciate di reti con i dilettanti del Pinzolo (16) e dei Boston Bolts (5), i giallorossi hanno segnato tre gol al Terek Grozny, due al Liverpool e altrettanti al Montreal Impact con la bella sorpresa legata a , a segno in tutte e tre le gare. Se si considera anche il girone di ritorno e l'amichevole del 20 maggio con l'Al Ahly, la Roma di Lucio è rimasta a secco soltanto con la (24 gennaio) e nel doppio confronto in con il . In totale 57 reti in 24 gare, media 2,375 a partita. Una tendenza che non è mutata nemmeno in questo avvio di stagione con pronto a dettare le linee guida: «Voglio una squadra che comandi il gioco dall'inizio alla fine». Per carità, siamo ad agosto e in ottica campionato c'è tutto il tempo per sistemare la fase difensiva della squadra ma il preliminare di incombe. Perché se è vero che la Roma segna contro chiunque, è anche vero che rischia di subire gol da chiunque. È accaduto anche l'altra sera con i canadesi (imbottiti di riserve) fermati soltanto da un ottimo . Almeno tre parate di livello per il brasiliano che darà filo da torcere a , da ieri nuovamente giallorosso. Se il polacco si fa preferire per il gioco con i piedi (fondamentale per , soprattutto in assenza di un centrale, aspettando Vermaelen, che sappia fare il regista arretrato alla Bonucci), almeno per ora ha sorpreso per la capacità di concentrazione ed efficacia tra i pali. Le note liete della tournée Usa arrivano anche da e . L'olandese è un diesel che continua a macinare chilometri alla ricerca della miglior condizione. Che paradossalmente non è fisica ma mentale. Restare fermo 2 anni anche per un campione come Kevin non può non avere delle ripercussioni. Più che rimettersi in moto è trovare continuità nella giocata il prossimo step. Capitolo a parte merita : cresciuto sia fisicamente che tatticamente sembra un altro rispetto al ragazzino spaurito arrivato dal Boca un paio di anni fa. Deve però imparare a sveltire la manovra e ad avere più personalità nel dettare i tempi. Questo gli riesce ancora a tratti. E la Roma non può permetterselo.
RISCHI EUROPEI Intanto, oggi a mezzogiorno (diretta tv su Italia 1), a Nyon saranno sorteggiati gli abbinamenti dei playoff della . Inserita in seconda fascia, la Roma pescherà uno tra Manchester City, Porto, Villarreal, Ajax e Borussia Moenchengladbach.