Strootman e Pjanic sono molto amici, a Roma hanno condiviso tanto, vivendo nello stesso quartiere (Casal Palocco) e passando tanti momenti extra-campo insieme, comprese le vacanze a Ibiza. «Il mio amico balcano», lo definì una volta Kevin, con Pjanic che il giorno del primo infortunio dell’olandese (marzo 2014) fu tra i primi a manifestargli solidarietà con un messaggio su twitter: «Sii forte amico mio». E Kevin lo è stato, tornando dopo due anni infernali, in cui ha vissuto di tutto e in cui si è fatto forza nel finale con Capradossi, con cui ha condiviso la riabilitazione. «Fisicamente mi sento bene, ma ha ragione Spalletti - dice l’olandese -. Non sono ancora al top, ho bisogno di giocare un po’ di partite per tornare al 100%. Il ginocchio però sta bene e non mi dà problemi, questa volta i dottori hanno fatto un ottimo lavoro, gli ultimi due anni sono stati davvero duri da sopportare». E allora pazienza se Pjanic è volato in bianconero. Fuori dal campo continuerà a essere un grande amico, ma dentro Strootman non avrà nessuna pietà. E se potrà farlo piangere, ci proverà.
Anche perché poi la Roma cerca quello, uno con il suo carisma. «Strootman è forte e uno dei nostri leader», ha detto giorni fa Spalletti. Che alla sua forza e alla sua personalità si aggrapperà per ridurre il gap con la Juventus. «Viene da 5 scudetti consecutivi e sta comprando grandi giocatori. È una grande squadra, ma la Roma ha l’obbligo di competere per lo scudetto. E poi contro la Juve giocheremo solo due volte...».
(gasport)