De Rossi, Nainggolan, Pjanic e Strootman. Un’abbondanza, nel settore che tutti gli allenatori reputano più importante per la costruzione di una squadra vincente, che in tre stagioni la Roma non ha potuto sfruttare né con Rudi Garcia né con Spalletti, soprattutto a causa degli infortuni dell’olandese. Nei due anni e mezzo di gestione del tecnico francese i «quattro moschettieri» hanno giocato insieme solo cinque spezzoni di partite (Torino, Genoa, Sampdoria, Inter in campionato e Juventus in Coppa Italia), per un totale di 94 minuti. Nei sei mesi spallettiani, invece, i minuti sono stati 62, quelli iniziali dell’ultima gara della stagione al Meazza contro il Milan, vinta 3-1.
Un punto da cui vorrebbe ripartire Luciano Spalletti, se la società riuscirà a respingere gli assalti delle big europee. Sicuramente ripartirà da Kevin Strootman: l’olandese ieri sera è tornato a vestire anche la maglia della nazionale nell’amichevole che gli Orange hanno disputato contro l’Irlanda. «Io mi sento più forte di prima – le sue parole al sito internet della Roma – e il prossimo anno punteremo a vincere lo scudetto. Per farlo ci vuole fortuna, ma anche stabilità e continuità. Abbiamo fatto bene nella seconda parte della stagione, ma negli ultimi cinque anni la Juventus è stata semplicemente la squadra più forte. Per questo dovremo migliorare ed essere sempre al cento per cento. Sarà una bella sfida perché un club come la Roma deve puntare al titolo ogni anno». Magari con l’aiuto dei tifosi. «Spero che tornino, avere il loro sostegno è importantissimo: ci possono dare 6 o 9 punti in più a campionato».
(corsera)