IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il 5˚ successo di fila non basta a evitare i preliminari di Champions. Il Napoli supera, come previsto, il Frosinone retrocesso e si piazza al 2˚ posto. La Roma è dunque terza, ma taglia il traguardo a testa alta, umiliando il Milan a San Siro: 3 a 1. E allungando la serie positiva: 17 partite senza sconfitte. Spalletti, in 19 gare, ha conquistato 46 punti. Solo la Juve Pentacampione, nel girone di ritorno, è andata più forte. Il tecnico, entrando in corsa, ha rigenerato tatticamente e psicologicamente il gruppo giallorosso. Che adesso va migliorato e non smembrato.
SENZA CENTRAVANTI Il forfait di Perotti non cambia il piano di Spalletti. Che lascia ancora fuori, in partenza, sia Dzeko che Totti, per puntare sulla qualità dei suoi centrocampisti. Così Strootman, come nella gara a Marassi contro il Genoa, trova spazio dall'inizio nel 4-3-1-2. Il trequartista è Nainggolan, con De Rossi vertice basso del rombo scortato da Pjanic e proprio da Strootman. La formula è subito efficace. I palleggiatori si prendono presto l'iniziativa e, quando la lasciano, vanno a riconquistare il pallone per colpire il Milan in contropiede, lanciando Salah ed El Shaarawy. Soddisfacente anche la partecipazione degli esterni bassi, con Florenzi che conferma di trovarsi più a suo agio quando attacca. Esibizione giallorossa nella prima parte, anche se il raccolto, 1 a 0 con gol di Salah, è minimo, contando le azioni create.
GAP EVIDENTE I 20 punti di differenza in classifica (diventeranno 23) si vedono anche in partita. Brocchi insiste con il 4-3-1-2, ma il centrocampo è acerbo con il diciassette Locatelli chiamato a fare il playmaker e la difesa vulnerabile in mezzo con Alex e Mexes statico e lento. Il pubblico di San Siro contesta come sempre Galliani e fischia i rossoneri all'intervallo. Salah, prima di firmare l'1 a 0 e festeggiare il 14˚ gol in campionato (15˚ stagionale), calcia a lato, dopo il regalo di Alex che poi lo tiene in gioco sulla verticalizzazione di Strootman. Donnarumma è da applausi sul destro di Pjanic. El Shaarawy, invece, lo grazia sul cross di Digne: liscio davanti alla porta. Balotelli e Bacca, nonostante il dinamismo di Honda, non riescono a incidere. Kucka è falloso, Bertolacci non entra in partita.
TUTTI IN PIEDI Anche il Napoli, alla fine della prima parte, passa in vantaggio, effettuando il controsorpasso definitivo. Ma la Roma non si fa influenzare dal risultato del San Paolo. Brocchi ci prova con Luiz Adriano, fuori Balotelli, e più avanti con Bonaventura, dentro per Bertolacci. Spalletti aspetta di vedere anche l'82˚ gol del torneo prima di intervenire. Pjanic pennella a centro area per El Shaarawy che, in libertà, realizza il 2 a 0. Il centrocampista sale a 12 assist, l'attaccante a 8 gol in 16 presenze. El Shaarawy, milanista in prestito a Trigoria, non esulta: la curva sud rossonera apprezza e lo ringrazia. Standing ovation quando esce per Emerson. In campo c'è già Totti (e anche per lui il pubblico si alza in piedi), al posto di Strootman e subito pericoloso. Dal colpo di tacco del capitano, per il tiro di Salah respinto da Donnarumma, arriva il 3 a 0. Segna Emerson, il 19˚ marcatore giallorosso in questo torneo (20˚, contando la Champions). I gol diventano 83: 47 nelle 19 gare con Spalletti. Media da favola, 2,47 a partita, toccata prima dell'ingresso di Dzeko per Salah che chiude l'andata come miglior realizzatore del gruppo con 15 reti. Bacca fa centro prima del recupero per il suo 18˚ gol. Ma il Milan, contestato e sfottuto dal suo popolo che saluta affettuosamente solo Abbiati, è al momento fuori dall'Europa. Per rientrarci deve battere sabato la Juve nella finale di Coppa Italia all'Olimpico.