IL PUNTO DEL LUNEDÌ: Buffoni, Giubilo, Sconcerti, Caputi, Garlando

09/05/2016 alle 15:45.
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LAROMA24.IT - Il dolce risveglio giallorosso dopo la vittoria dell'Olimpico contro il Chievo è reso un tantino più amaro dal risultato del , che con la vittoria sul Torino torna secondo e ipoteca l'accesso diretto alla in attesa dell'ultima giornata.
Col
terzo posto acquisito, le riflessioni della società giallorossa e di dovranno vertere da subito sulle ambizioni e sulle mosse della stagione prossima, per cercare di mettere fine al predominio della sulla Serie A.

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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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LEGGO (R. BUFFONI)

[...] La Roma, dunque, è costretta per la prima volta al turno preliminare. Lo scoglio è di quelli alti e duri sul quale, nelle ultime due stagioni, hanno sbattuto il muso proprio il (eliminato dal Bilbao nel 2014) e la Lazio (fatta fuori l’anno scorso dal Leverkusen) con conseguenze funeste per il resto della stagione. , ds giallorosso a tempo (sembra) determinato, sta studiando «la mossa della coda del gatto maculato» per salvare dalla cessione i pezzi pregiati e . Ora dovrà probabilmente aggiungerci il «salto mortale». Si prospetta un mercato lunghissimo per la Roma, inevitabilmente appeso all’ingresso o meno alla fase a gironi di . Intanto ieri la squadra ha salutato un Olimpico finalmente ripopolato con una bella vittoria e con la 600ª presenza in A di . Ancora una volta il capitano si è preso la scena per un arrivederci che ha rischiato di essere un addio. Il rinnovo per un anno è imminente ma, a proposito di felini, nel calcio Trapattoni ci ha insegnato: «Mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco...».

IL TEMPO (G. GIUBILO)

Dura poche ore, il sorpasso della Roma sul . Ventura e il suo Torino non fanno miracoli, dopo un quarto d'ora Higuain e Callejon avevano già messo in ghiaccio la vittoria e il secondo posto (inutile il gol di Bruno Peres). E così, nonostante la cavalcata trionfale di , la Roma dovrà affrontare un preliminare pieno di insidie per trovare un posto nei gironi di , con la prospettiva di pescare subito rivali di altissimo livello. I giallorossi il loro dovere l'avevano svolto nel migliore dei modi. Tre gol al Chievo, lampi di gioco in una gara nella quale le motivazioni erano tutte da una parte. C’era l’assoluta necessità di superare al secondo posto il , con l’assurdo delle otto ore di differenza tra gli impegni delle due squadre protese verso lo stesso obiettivo. Straordinario il bilancio di , classifica onorata dall'alta qualità del gioco. Ancora sugli scudi, conferma per , gran di finale di stagione per lui.

IL CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)

[...] La Roma non era da scudetto, è diventato presto chiaro e lo è rimasto. Prende troppi gol. Non si è da scudetto se si subiscono 40 reti. Vuol dire che manca l’equilibrio di una buona fase difensiva, non solo singoli difensori. Anche con non c’è stata differenza, la Roma ha preso 18 gol in 17 gare. L’equilibrio della Roma o viene da una qualità nettamente superiore, oppure fa fatica a vivere. Più la squadra è brillante, più rischia. Assomiglia molto alle grandi squadre spagnole, ma contro una molto italiana, le distanze corrette sono tutto. potrebbe aiutare molto a trovare l’assetto giusto, può essere diversamente sostituito da un avanzato di una decina di metri. La Roma ha grandi prospettive, ma anche problemi fondamentali da risolvere.

IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)

Se mai la Roma avesse dubbi su come impostare il lavoro per la prossima stagione, il miglior modo è prendere spunto dalla gara contro il Chievo. Il primo obiettivo deve essere quello di avere uno stadio Olimpico gremito ed entusiasta come quello di ieri. Il secondo ne è la causa: confermare i calciatori più forti ed amati. Non è un semplice caso che le reti siano state realizzate da , e . Sono tra i migliori ma, purtroppo, anche quelli sul mercato. É doveroso rispettare le scelte legate al bilancio, è, però, altrettanto logico pensare che solo partendo dai calciatori di maggior valore che si costruiscono le squadre vincenti. Con pochi ma giusti rinforzi questa Roma ha le qualità per essere competitiva in Italia e in Europa. Il popolo romanista non chiede altro che proseguire sulla strada tracciata in 18 gare da . Gradisce e apprezza il suo gioco offensivo e spettacolare, si esalta con la qualità di alcuni calciatori di cui ne vorrebbe la conferma. Lo ha fatto capire chiaro e forte riguardo a e altrettanto sta facendo per quelli che ormai considera dei veri e propri simboli, uno su tutti: . Non solo il belga, però. Oggi nei cuori giallorossi ci sono le pennellate di , l’irruenza di , la sostanza di e le serpentine di , e .

LA GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)

[...] Come Sarri deve smarcarsi da Higuain, così deve farlo da . Provarci, almeno. Ieri non c’è riuscito ed è stato completamento sommerso dallo zucchero filato del capitano: l’assist, le 600 presenze, il bacio di Ilary, il ditino che fa no... Ma anche il capolavoro del tecnico (e della società) merita celebrazioni pubbliche. è la storia, ma per il futuro conta molto di più che ha trasformato una squadra confusa e spaurita, che durava mezz’ora, in uno spettacolare e inesauribile schiacciasassi: un girone da 43 punti con 4 pareggi e una sola sconfitta. Se vince l’ultima arriva a 46 che moltiplicato per 2 dà un campionato virtuale da 92 punti, quota proibita a questa . Anche questo è un campo base. Per l’assalto alla vetta servirà tenere i e i (come promette ); dotarsi di un’opzione offensiva fisica come , finora rigettato dall’organismo tattico giallorosso oltre i suoi errori; convincere a restare nella teca e a scendere ogni tanto per miracoli da pochi minuti, perché se Francesco e la piazza pretenderanno di più, potrebbe guastarsi il giocattolo. Il curioso destino parallelo di Sarri e , virtuosi maestri di calcio, è proprio questo: smarcarsi dai loro totem per permettere al gioco e alla squadra di esprimersi al massimo. Al momento, di spedizioni da scudetto più attrezzate di e Roma per arrivare a quota non se ne vedono in giro.