IL TEMPO (E. MENGHI) - La firma sulla rimonta, aspettando quella sul rinnovo. Totti ha sistemato un’altra partita, fornendo l’ennesima prova della sua immortalità, se mai ce ne fosse stato bisogno. Con le ultime prestazioni ha messo tutti d’accordo, anche se il tanto atteso annuncio di Pallotta potrebbe non essere così imminente. Il numero 10 è tornato protagonista nelle ultime 5 partite, in cui ha giocato poco e segnato tanto: 1 gol ogni 26 minuti dal Bologna in poi. Ieri, a Genova, ha lasciato il segno su punizione (la 21esima in carriera, raggiunto Baggio), come non faceva da 3 anni. E non solo.
«Più che per il gol sono contento per la vittoria che ci consente di sperare ancora», ha detto il capitano. Il suo ingresso in campo Marassi ha impaurito gli avversari, che pure erano riusciti a trovare il 2-1 ma man mano hanno perso certezze mentre la Roma ne ritrovava una. La magia non è finita, e non finirà. «Da quanto ho capito - avvisa De Rossi a fine gara - Francesco resterà con noi anche il prossimo anno e io faccio il tifo perché finisca così. Vi sto dando una notizia? No, l’ho letta sui giornali (ride, ndc). Negli ultimi 25 anni di partite ne ha cambiate parecchie, non vedo perché non debba continuare a farlo». Capitano e vice sono stati spesso seduti insieme in panchina in questa stagione: «Ho sempre odiato - dice De Rossi - quelli che mettevano il muso quando giocavano poco e magari li vedevi arrivare a Trigoria con un sorrisetto dopo una sconfitta. Io esulto per le vittorie».
Anche Totti è tornato a sorridere e splendere in campo. «Lui è un brillante e i brillanti non si mettono tutti i giorni, ma nelle grandi serate. 25 carati? Qualcosa di più», è Spalletti a lucidarlo con parole al miele, prima di tornare ai suoi doveri di capogruppo: «Szczesny mi ha raccomandato di parlare ai giornalisti della sua bella parata, ma giustamente i titoli saranno per Totti». Lo stesso numero 10 ha voluto spostare l’attenzione su un compagno di squadra con un breve post sul suo sito: «È soprattutto la vittoria di Strootman, grande uomo e grande campione». Totti era ricorso al blog anche ieri mattina per una rettifica sulla trattativa per il rinnovo: «Leggo con stupore di problemi di natura economica tra me e la Roma. Niente di vero, mai parlato di questo argomento». Non è infatti una questione di soldi. Sono altri i motivi che fino a ieri hanno impedito alla Roma e a Totti di trovare un punto d’incontro, ma tutto lascia pensare che da oggi in poi verranno gettate le basi per l’intesa definitiva. Sabato scorso il dg Baldissoni ha confermato al capitano la volontà di Pallotta di prolungare per un’altra stagione il suo contratto da giocatore, mantenendo valido quello da 6 anni da dirigente. I discorsi sono stati rinviati a dopo la partita di Genova. Motivo? La Roma voleva mantenere alta la tensione sulla gara, e a conti fatti ci è riuscita, Francesco intende invece capire meglio perché il presidente è tornato sui suoi passi. Nel frattempo, il numero 10 giallorosso ha iniziato a guardarsi attorno, ricevendo due proposte dai New York Cosmos e dall’Al Jazira, più diverse manifestazioni d’interesse in Giappone. Ma ora ha la possibilità di chiudere la carriera con la maglia di sempre e a questo punto sarebbe sorprendente se non lo facesse per sua scelta.
«Siamo vicini alla decisione definitiva e non sarà unilaterale. Quello che è successo nelle ultime settimane - ammette Baldissoni a Mediaset prima di vederlo segnare di nuovo - potrebbe cambiare qualcosa. Non so se l’annuncio sarà prima di Roma-Chievo, ma non importa. Totti potrà giocare ancora con noi e in caso contrario sarà celebrato in altre occasioni». Impressioni? La telenovela si prolungherà per giungere comunque ad un lieto fine.