Tra Totti e Spalletti le radio della Capitale scelgono il Capitano

19/04/2016 alle 14:03.
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LA REPUBBLICA (S. FIORI/M. PINCI) - Frequenze e linee telefoniche s’intasano di parole ricorrenti. Dividendosi in fazioni, fatto salvo chi prova a riassumerla dicendo: «Io sto con la Roma ». Ma sono pochi. Per gli altri, o sei da una parte o scegli l’altra. Se fosse per il gruppo di tifosi di Shanghai che ieri ha fatto tappa a Trigoria, il caso verrebbe liquidato in quattro parole: “No no Roma”, come recitava il cartellone esposto fuori dal centro sportivo. Più variegato l’universo di opinioni che ha animato il dibattito radiofonico “autoctono”. Ma la schiera dei fedeli duri e puri del capitano giallorosso, anche in questo caso, rimane decisamente la più nutrita. Mario Corsi, capopopolo di Centro Suono Sport, ha scelto la posizione più vicina alla pancia del popolo e dalla torre butta giù : « t’ha addrizzato due partite, senza di lui la Roma avrebbe fatto zero punti nelle ultime due gare. ti devi svegliare! ». Gli ascoltatori che sposano la sua teoria sono la maggioranza: «A Spalle’, te ne puoi pure annà se devi parla’ male der capitano», inveisce Alberto. «So’ Carlo e non m’emozionavo come al gol di da due anni. è stato utilizzato per far fuori il capitano, lui c’è cascato e loro l’hanno ‘accollata’ a lui lasciandolo da solo», un commento morigerato di che chiama in causa la società

. E c’è pure chi insinua un dubbio quasi complottistico: «Ma non è che parla male di per mettersi contro la piazza e farsi mandare via? Tanto sa che qui gli sfasceranno la squadra». «È gravissimo che non abbia riconosciuto a il merito di aver pareggiato, questo - si sfoga un ascoltatore sulle frequenze di Tele Radio Stereo - è un vilipendio continuo. Il mister dovrebbe vincere mille per eguagliare cosa ha rappresentato e rappresenta Francesco per la Roma». C’è chi il dito lo punta invece non tanto sull’allenatore toscano, quanto sulla dirigenza. Con tanto di eventuale “sciopero”: « non può concludere la sua carriera alla Roma in questo modo. Se la società non farà nulla per sistemare la situazione - promette Luca - da parte mia non vedranno più un euro». La querelle intestina allo spogliatoio romanista sembra allora procedere secondo il «manuale della perfetta autodistruzione», come sostiene lo speaker Federico Nisi. E se è folta la fazione di chi «non vede innocenti », Riccardo “Galopeira” Angelini spezza più di una lancia a favore di : «Nessun allenatore riuscirà mai a cambiare niente in questa città se non può permettersi di aspettare i giocatori e dirgli che non gli sono piaciuti». «Secondo me Roma non merita », estremizza ancora di più il pensiero un radioascoltatore. A Rete Sport, Sandro “Fuffo” Bernardini auspica invece una trovata eclatante: «Non sarei sorpreso se il tecnico, nella conferenza pre-Torino, organizzasse qualcosa di congiunto insieme a ». Perché, dopo gli sfoghi e le tensioni dialettiche, tutti concordano su un punto: del litigio - se n’è parlato troppo. Eppure se ne continua a parlare.