IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Non sempre abbondanza fa rima con serenità. E ieri, pur con il sorriso sulle labbra, Spalletti ha lasciato intendere come le scelte di questa sera siano paradossalmente più difficili rispetto al recente passato. Perché se con Nainggolan a disposizione la formazione titolare è quella vista al derby, senza il belga si rischia di scontentare più di qualcuno. E più di quanto non sia accaduto in passato. Lucio è stato chiaro a suo tempo, rendendo noto all’esterno il giochino dei bigliettini effettuato nello spogliatoio, proprio per bloccare sul nascere qualche «visuccio» di troppo. Soprattutto davanti alle telecamere. Mossa che sinora è riuscita.
DUE DI TROPPO - Spalletti è però nel calcio da troppo tempo per non sapere che la quiete persiste finché ci sono le vittorie. Questa sera la scelta che deve prendere è obiettivamente scivolosa: rilanciare De Rossi (ultima gara da titolare il 2 febbraio, contro il Sassuolo), premiare Dzeko (che però ieri non ha svolto la partitella di fine seduta) per il gol al derby o confermare Keita (che dall’arrivo di Spalletti sembra vivere una nuova giovinezza) e schierare Iago Falque da intermedio come ha già fatto con la Lazio? Scelte che comportano anche la conferma del modulo che sta facendo le fortune della squadra (mediana a rombo) oppure il ritorno al 4-2-3-1. A sentir parlare ieri il tecnico, tra «dobbiamo tener conto della condizione generale dei calciatori e anche di quello che hanno fatto» e «avere un centravanti d’area è preferibile da marcare per molti difensori», a sorpresa a comporre il centrocampo potrebbero essere proprio lo spagnolo, insieme a Keita e Pjanic. Ma poi la domanda sarebbe lecita: se De Rossi non gioca nemmeno quando Nainggolan è squalificato, quando gioca? Se è vero che nel gioco delle coppie creato da Lucio, Daniele è l’altra faccia della medaglia di Keita («Con Strootman sono tre giocatori che possono anche essere interessati per lo stesso ruolo»), è pur vero che nella posizione di intermedio (anche con Garcia) in una linea a tre ci ha giocato spesso e volentieri. Anche col maliano presente. Parzialmente diverso il discorso col 4-2-3-1: Dzeko, seppur non al meglio, sarebbe certo di una maglia dall’inizio e il ballottaggio sarebbe ristretto in mediana ai soliti due: De Rossi e l’ex Barça (favorito). Ipotesi, questa, che sembra farsi preferire alla vigilia.
LA SORPRESA - A meno che Lucio non sorprenda tutti ancora una volta (lo ha già fatto al derby quando ha optato per un inedito 4-2-4). Che poi sarebbe una sorpresa fino ad un certo punto. Perché l’unica volta in campionato (è accaduto anche a Madrid ma bisognava recuperare lo 0-2 dell’andata) che ha dovuto sostituire Nainggolan (tolto il derby per infortunio), lo ha fatto con Florenzi. È accaduto con la Sampdoria (7 febbraio). All’epoca il tecnico avanzò il nazionale azzurro insieme a Keita e Pjanic e optò per Maicon sulla linea difensiva. Una mossa che avrebbe una sua logica anche stasera considerando che sulla catena di sinistra i rossoblù giocheranno con Rizzo e Masina, più inclini a difendere, mentre in avanti avranno il solo Floccari, supportato da Brienza. E chissà che l’episodio raccontato ieri su Maicon, senza che nessuno avesse chiesto nulla in proposito, non possa essere stato un indizio.
ATTACCO BOOM - Intanto il successo sul Bologna, riporterebbe la Roma -4 dal Napoli. E vincendo i giallorossi tornerebbero ad avere il primato delle reti segnate in casa. Se in coabitazione o meno con la squadra di Sarri (in vantaggio 37-36), dipenderà dal risultato. I giallorossi all’Olimpico viaggiano ad una media di 2,4 reti a partita. Da migliorare l’aspetto difensivo: sono 14 le reti subite con appena il 20% (3 su 15) delle gare concluse senza subire reti.