Discutere Totti significa non capir nulla di calcio, ma distruggerlo è ancora più imperdonabile. A Trigoria si sta consumando da mesi il metodico tentativo di liquidare il Capitano, che da vent’anni è la Roma. Privarsene sarebbe un suicidio, alla faccia della cura del brand che la dirigenza (?) americana ha messo in testa alle sue pubbliche priorità.
Correrà anche poco, ma è ancora in grado di far gol e soprattutto far segnare, servendo assist al bacio come quello per Salah contro il Bologna. Per chi scruta a tempo perso il calcio da Boston queste possono apparire sottigliezze. Per i romanisti da sempre, questo è invece tutto. Anzi, Totti.
(gasport)