Se fosse una partita sarebbe stato uno 0-0, risultato che la Roma ha praticamente dimenticato con Spalletti in panchina. L’incontro di ieri a Trigoria tra Francesco Totti e il presidente James Pallotta, una stretta di mano, una buona razione di cordialità, ma nessuna vera novità sul futuro del Capitano.
Totti si sente ancora giocatore e vorrebbe un altro anno di contratto, mettendosi completamente a disposizione di Spalletti. Vuole chiudere la sua carriera alla Roma, a 40 anni, sperando di arrivare a quel secondo scudetto in carriera che nessun calciatore giallorosso è mai riuscito a conquistare. Pallotta non è contrario, ma sa che Totti in panchina è sempre fonte di discussioni e divisioni. L’intervista al Tg1, al di là delle frasi di circostanza, non è piaciuta. Meglio che Francesco decida subito di fare il dirigente. Il prossimo incontro potrebbe arrivare dopo la gara con la Fiorentina, anche se l’ipotesi più probabile resta l’ultimo anno da giocatore.
Pallotta ieri non ha incontrato il direttore sportivo Walter Sabatini. Colpa dell’influenza. l'attuale d.s. è legato da contratto fino al 2017, ma pensa a un addio anticipato. Potrebbe sostituirlo Marcello Carli, dall’Empoli. Si va verso una triste separazione, invece, con Bruno Conti. Altre sono le strategie per il settore giovanile, anche se i risultati di Marazico sono sotto gli occhi di tutti.
Restano i nodi dello stadio futuro e della protesta della curva Sud, che non tornerà allo stadio neppure venerdì e non ha gradito le parole di Spalletti sugli interessi che vanno oltre l’appoggio per la squadra.
(corsera)