L’annuncio della rescissione del contratto da parte del direttore sportivo della Roma Walter Sabatini il prossimo 30 giugno, però, non ha fatto piacere a Luciano Spalletti, che nella pancia dello stadio Olimpico, al termine del pareggio contro l’Inter, ha dato vita con l’ormai ex dirigente ad una «resa dei conti» a favore di telecamere. Non che l’allenatore non fosse a conoscenza delle intenzioni del direttore sportivo, che gliele aveva anticipate la sera stessa in cui lo ha incontrato per convincerlo ad allenare la Roma. Ma sicuramente avrebbe preferito non creare alcun tipo di turbamento alla squadra, in questo momento impegnata nella corsa alla Champions.
«Nessuno - le parole di Spalletti - può parlare di quello che succederà il prossimo anno perché altrimenti anche i calciatori sarebbero legittimati a chiedere di andare via, e sarebbe una dispersione di attenzione». Sabatini però ha deciso di uscire allo scoperto. «Ho ritenuto - la sua giustificazione - che un po’ di verità non faccia male a nessuno, ho voluto fare un po’ di chiarezza. La Roma è stata la mia vita, quindi non ho bisogno di buonuscite né di transazioni. Farò il mercato insieme a questa società perché non si può aspettare agosto. Scavalcato? No, nessuno lo ha fatto».
(corsera)