LEGGO (F. BALZANI) - Da sogno di un pomeriggio di piena estate a incubo di inizio primavera. Ora però è il momento di svegliarsi e dopo l’ennesimo (Real) flop potrebbe essere già arrivato il momento dei saluti tra Dzeko e la Roma. Il giorno dopo l’eliminazione dalla Champions a far discutere è soprattutto la prestazione del bosniaco, che appena sei mesi fa veniva accolto come un Messia e che oggi pare lontano dal progetto tattico di Spalletti. Il misero score parla chiaro: appena 5 reti su azione su 68 tentativi per una percentuale dell’11% di precisione ben lontana da Bacca (36%), Icardi (31) o Mandzukic (27). Ma a far arrabbiare i tifosi è soprattutto l’atteggiamento di Dzeko (il 2° giocatore più pagato della rosa) che sembra aver perso la voglia di lottare. Per questo Spalletti - che il giorno del suo arrivo esaltò Dzeko - tra oggi e domani parlerà con l’attaccante. Il tecnico si aspettava una reazione veemente dopo le ultime esclusioni e farà da psicologo per capire da cosa dipende questa fragilità. Se le risposte non saranno convincenti Dzeko domenica finirà in panchina e poi sul mercato (ha richieste da Turchia e Inghilterra). Ricavarci i 24 milioni spesi ad agosto sarà difficile ma non impossibile. Prima però bisognerà capire su che profilo potrà andare la Roma e in questo senso le parole di Spalletti («Non servono passettini, ma balzi in avanti») sembrano un invito alla società a guardare ancora più in alto. Tra i big in partenza si segnala Cavani ma ha un ingaggio che forse solo la Juve in Italia può permettersi. Più abbordabili Lacazette o Batshuayi ma anche in questo caso servono soldi che Pallotta vorrebbe riservare al reparto difensivo («Potrei tornare dopo aver vinto col Bayern», ha ripetuto ieri Benatia). Un tesoretto potrebbe arrivare dalla cessione di Sanabria: martedì a Madrid summit tra l’agente del giocatore, Sabatini e i dirigenti di Atletico e Real disposti a spendere 20 milioni per l’attaccante a quota 10 gol in 15 gare di Liga col Gijon. Il triplo di quanto fu pagato un anno e mezzo fa.
La dirigenza “italiana”, invece, ieri mattina ha avuto un colloquio con Spalletti. Le parole nel post partita col Real non sono passate inosservate. A mandare su tutte le furie Spalletti, oltre gli errori di Dzeko e Salah considerati però «di calcio», è stato l’atteggiamento di alcuni giocatori negli spogliatoi. Qualcuno sembrava quasi sollevato per il risultato non catastrofico, altri hanno ricevuto pacche sulle spalle. Anche qualche sorriso di alcuni tesserati giallorossi non è affatto piaciuto a Spalletti né a Manolas, uno dei pochi ad andare su tutte le furie nella pancia del Bernabeu.