IL MESSAGGERO - La Roma si è riappropriata della sua qualità, che già possedeva, che aveva dentro». Così Luciano Spalletti ha spiegato, ai microfoni di ”Radio anch'io lo sport”, la recente striscia positiva di risultati. Il tecnico ha spiegato di lavorare «sulla fiducia e sul dialogo con i giocatori, provando a organizzare le cose: così si innesta un meccanismo di fiducia e si prende consapevolezza delle nostre possibilità. E con un pò di fortuna si riesce a vincere. A Roma ci sono tutte le qualità per lavorare bene. C'è tutto, abbiamo il privilegio di vivere in una città bellissima, in un club bellissimo. Dobbiamo avere la responsabilità di quelli che hanno questo grande privilegio e provare a imporre il nostro stile, il nostro modo. Dobbiamo creare una strada nuova, dove tutti si vede l'obbiettivo e tutti possano riconoscere il modo di fare per ragiungerlo». Spalletti ha aggiunto che «quando si fanno due o tre risultati positivi però si rischia di perdere quella solidità mentale che ancora non abbiamo. Qual è la differenza fra un vincitore e un ipotetico vincitore? Vincitore è quello che riesce a mantenere ordine nella testa, sapendo che il giorno dopo che hai vinto una partita ci sono molte più insidie del giorno prima».
L’ANNUNCIO - «Se resto qui a Roma l'anno prossimo, voglio avere la possibilità di competere per lo scudetto. Voglio essere nel gruppo di squadre che hanno la possibilità di giocarsi lo scudetto.Poimagarinoncisiriesce. Contro il filotto della Juve tipo quest'anno magari non puoi farci niente. Totti? Non interferirò in alcun modo con la storia del campione Totti con la Roma, fra di noi c'è statosolounmalintesoche èdispiaciuto a tutti e due. Ora tutto è a posto». «Spero che a Pallotta Francesco chieda quel che gli suggerisce il suo cuore, che spesso gli ha dato suggerimenticorretti per la sua storia di calciatore. Ma se ci sarà un confronto io sarò al fianco di Francesco». Poi, Sabatini. «Credo che sia uno dei più bravi del nostro calcio. Sperochecontinui a fare ilsuo lavoro nella Roma». Infine, El Shaarawy. «È un talento, ha tecnica e estro, insieme alla velocità. Ti ribalta l'azione da solo e la risolve. L'abbiamo visto anche sabato. Lui è un bravissimo ragazzo, semplice. A volteanchediversodaquelchesembrerebbe vedendolo. Poi però bisogna che continui a crescere dimentalità, di carattere nelle cose che fa, perché come tutti quelli che hanno estroequalità,poiperdonoqualche altra caratteristica che per il nostro calcio, e perquellonel quale giocheràStefan,diventa importante».