LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Le tante critiche arrivate dopo la gara col Real Madrid sarebbero alla base della scelta di far giocare oggi, a Udine, Edin Dzeko. Le perplessità che riempivano la testa di Spalletti, per nulla intenzionato a ridare una chance al centravanti, si sarebbero dissipate grazie all’effetto motivazionale che gli articoli dei vari giornali e la pressione esercitata da radio private e social per gli errori sotto porta del Bernabeu, avrebbero avuto sul giocatore. Almeno questo è l’auspicio del tecnico. «Mi aspetto, sotto l’aspetto degli sguardi e dell’attesa, che Edin venga a pregarmi per riavere la maglia- estremizza Luciano - le motivazioni ce le deve avere per forza, gliele avete date voi e io sono convinto che farà vedere le sue vere qualità, saprà reagire in base a quello che è successo. Per quello che è stato scritto di lui non bisogna metterci altro. Io devo solo ridargli una maglia, e Udine giocherà». Puntare sui nervi di Dzeko, sulla rabbia per le tante critiche lette e sentite, questa la strategia, con Spalletti disposto a rivedere le sue convinzioni sul ragazzo, pur concedergli un’altra possibilità.
Convocati De Rossi e Pjanic, anche se non sono al meglio della condizione, così come Manolas. Spera di avere la possibilità di entrare, Strootman. «Migliora tutti i giorni, da qui in avanti è da prendere in considerazione. È nelle condizioni per poter essere usato, vanno solo valutati i tempi». A Udine saranno quattromila i tifosi della Roma che riempiranno il settore ospiti, in pratica più di quelli dell’Udinese, almeno all’inizio, visto che per protesta entreranno dopo un quarto d’ora dall’inizio della gara. «Dovremo essere bravi- l’analisi di Spalletti- dobbiamo riproporre il nostro calcio e provare a vincere questa partita per riprendere la nostra marcia naturale in queste ultime dieci gare di campionato. Nessuno di noi deve stare tranquillo, siamo in un processo di cambiamento e mostriamo ancora alti e bassi. Dobbiamo assolutamente raggiungere il nostro obiettivo»