LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - "Sotto a un treno”. L’espressione tipicamente romana rende, senza bisogno di troppe spiegazioni, lo stato d’animo di Francesco Totti. Non di ieri, e nemmeno dell’ultimo weekend di fuoco, ma delle settimane precedenti, che stanno assumendo sempre più i contorni delle sue ultime da giocatore della Roma. E intorno all’umore del numero 10, descritto proprio con quella espressione da quanti gli stanno vicino, ruota quello della città giallorossa, quasi incurante della larga vittoria (5-0) sul Palermo, la quinta consecutiva dell’era Spalletti, quella che restituisce, con una doppietta, Dzeko ai suoi nuovi tifosi, rendendo sempre più vicina la zona Champions. C’è Totti, su tutto, difficile, se non impossibile, deviare discorsi e analisi.
Francesco si è ripresentato ieri mattina a Trigoria, dopo esserne stato allontanato domenica, immerso in sensazioni contrastanti, di chi è consapevole di esser vicino al capolinea, ma di voler decidere senza imposizioni, con la giusta serenità e lucidità. Perché pensa di meritare un finale degno di quelle favole che non possono che concludersi con un happy end. Per questo motivo l’intervista a Rai Uno è stata per lui liberatrice, una specie di grido di dolore, arrivato più duro di quanto forse lui stesso avesse immaginato. E da “sotto a un treno”, Totti si è ritrovato sopra un palcoscenico mondiale, con i riflettori di nuovo addosso, capace come davvero pochi nello sport di catalizzare un’attenzione mediatica così globale. Nella giornata di ieri, mentre tutto intorno si continuava a parlare solamente di lui, a Trigoria i compagni gli hanno confermato affetto e vicinanza. In particolare De Rossi, che sulla sua pelle già sta vivendo da anni i contraccolpi, positivi e negativi, di essere una bandiera della Roma. Sguardi dolci, sorrisi di conforto, per il pilastro di un gruppo che ha seguito da spettatore incredulo la frattura tra il mister e il capitano. La patina che viene regalata all’esterno è di una situazione di nuovo tranquilla, che il caso sia rientrato in attesa di Pallotta. La realtà è che Totti ha ripreso dove aveva lasciato: presentarsi al campo e allenarsi, sperando di avere un posto contro l’Empoli. Un rapido colloquio in ufficio con il tecnico toscano, per provare a ripartire, seppur nella freddezza, per il bene della Roma. Le posizioni sono rimaste le stesse, per due personalità molto forti, ma in mezzo c’è la stagione da terminare e per forza di cose dovranno farlo insieme. Pubblicamente nessun compagno di squadra si è schierato, direttiva societaria per evitare di alimentare la situazione: risposte vaghe e nessun messaggio lanciato sui social, che sono stati invece utilizzati molto per condividere la felicità del ritorno di Strootman. Su Totti è calato un rispettoso silenzio, Trigoria da ring dello scontro, è tornata a essere scenario di un rapporto freddo, che verrà riscritto dal tempo.