Laboratorio Lucio, rivoluzione Roma

01/02/2016 alle 14:13.
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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Addestramenti, esperimenti e intuizioni. Il menu proposto da , in meno di 3 settimane di lavoro, è sicuramente intrigante. Ma, a rivisitarlo nei particolari, si comprende come gli siano bastati pochi ingredienti per ridare un sapore decente alla Roma. Che adesso, dopo la prima vittoria del 2016 e di , ha l’obbligo di tornare a recitare da grande. Cioè di puntare al podio , da ieri sera più vicino: la terza è a 4 punti. A imporre la sterzata, anche abbastanza veloce, sono gli investimenti fatti dalla proprietà Usa in questo quinquennio e soprattutto gli stipendi versati a dirigenti, tecnici e giocatori che sono da top club. Solo la spende più della Roma. Ma, sul raccolto, il paragone con i campioni d’Italia proprio non regge. Lo sanno (e molto bene) a Trigoria, ne hanno preso atto a Boston. «A fine stagione si tireranno le somme» si è sbilanciato proprio il nuovo allenatore. Che, a quanto pare, ha ricevuto garanzie dal presidente e dal suo braccio Zecca sull’auspicabile rifondazione, societaria e tecnica, di giugno. Lucio avrà carta bianca. Sul mercato e sulla gestione dell’area tecnica. Basta vederlo come si muove da quando è tornato al Bernardini per rendersi conto di come gli statunitensi gli abbiano affidato l’Operazione Rilancio.

CONQUISTA DEL TERRITORIO - In palestra, in campo e, ovviamente nello spogliatoio, decide solo lui. Non delega, ma interviene sempre in prima persona. Ha già raccontato in pubblico qualcosa di interessante. Altro è rimasto nel privato, sacro e profano che sia. Meglio non esagerare. Per la verità lo ha fatto. Quando è stato diretto e inequivocabile, parlando di e (spesso senza nemmeno nominarli), fedelissimi di . Ha ammesso, dopo aver analizzato il loro programma, di fare come gli pare. La Roma la prepara con il suo staff. Compreso Franceschi che si è sempre occupato del recupero degli infortunati. I collaboratori di Lucio sono sparsi in ogni luogo. Domenichini, Baldini e Andreazzoli controllano gli esercizi dei giocatori sia al chiuso che all’aperto. Pressione totale sul gruppo, per evitare distrazioni e rilassamenti.

SVOLTA TATTICA - Lui, il Capo, è sempre sul posto (e non perché dorme a Trigoria) e sul pezzo. La Roma, del resto, ha dovuto ricominciare da zero. Dai movimenti più semplici che molti giocatori a quanto pare non conoscono. Dalla postura dei difensori al possesso palla simulato con le mani per capire meglio la traccia del copione, dalla zona che i centrocampisti devono occupare nelle diverse fasi di gioco alla posizione in cui si devono mettere gli attaccanti quando ricevono palla per andare al tiro. Richieste per i singoli e per la squadra. Che in 3 gare ha già usato 3 moduli (o più: ogni allenatore legge il sistema di gioco come vuole): il , il 3-4-2-1 e il 4-4-2. Ha cambiato spesso in corsa (2 assetti diversi, almeno, in ogni gara) per andare incontro alle esigenze degli interpreti.

ROTAZIONE EXTRALARGE - La Roma, nelle 22 gare di campionato, ha utilizzato 30 giocatori (compresi , , e Gervinho che sono andati via). , in 3 match, ne ha già provati 20. Non solo per colpa degli imprevisti. Sta valutando la rosa che in estate andrà migliorata in ogni settore. Solo 4 hanno avuto sempre lo stesso ruolo, oltre (scontatamente) al : il regista , i trequartisti e e il centrvaanti . È la conferma che Lucio sta cercando di esaltare le caratteristiche tecniche e fisiche. , ad esempio, è finito al centro della lavagna tattica. È stato escluso contro il Verona, entrando solo a metà ripresa al posti di , e ha giocato sul centro sinistra contro la . Ha avuto 3 compiti diversi contro il : esterno , terzino sulla stessa fascia e negli ultimi 20 minuti su quella sinistra. , avvicinato alla porta, ha risposto con 2 gol in 3 gare, interrompendo il personale digiuno stagionale. Anche se le finalizzazioni sono in aumento (da più di 3 mesi la Roma non segnava 3 gol) proprio come gli attaccanti (da ieri c’è pure Perotti), e ancora sono in letargo. In attesa del loro risveglio, ha battuto il primo colpo della nuova éra. È lui il centravanti di scorta.