La terza vittoria consecutiva può dare quel morale che serve a una squadra che è ancora performante solo per un’ora. Dopo crolla quasi in verticale e, soprattutto, non ha la tranquillità per gestire bene i risultati. Era successo nel finale contro il Sassuolo (rigore sbagliato da Berardi) ed è successo ieri: prima c’è voluto un miracolo di Szczesny in uscita su Cassano e poi la traversa che ha detto no a Cassani, inventatosi centravanti per una volta nella vita. Potevano essere due pareggi e sono state due vittorie. A volte essere fortunati conta tanto quanto essere bravi.
Eppure la gara si era messa bene, proprio a cavallo dell’intervallo tra i due tempi. All’ultimo secondo del primo, infatti, Florenzi aveva approfittato di un rimpallo fortunoso per mettere in rete di testa. L’arbitro Celi aveva già il fischietto in bocca. Poi, al 4’ della ripresa, con bell’assist di El Shaarawy e tiro ancora più bello di Perotti i giallorossi sembravano aver vinto la gara.
La Samp è stata rimessa in gioco da un colpo di fortuna (deviazione di Pjanic nella sua porta su tiro di Fernando che non era nemmeno nello specchio), però era stato abbastanza casuale anche il gol di Florenzi.
Da lì è stata una gara quasi a senso unico, con i blucerchiati vicini al pareggio e la Roma in debito di ossigeno, con Dzeko che è entrato in campo senza riuscire a difendere un pallone.
(corsera)