IL TEMPO (A. AUSTINI) - È partito con la tuta del Genoa, è arrivato con la sciarpa della Roma in mano. Diego Perotti è l’acquisto che chiude il mercato giallorosso di gennaio, nonostante fosse la prima operazione avviata con largo anticipo da Sabatini: 1 milione per il prestito, altri 9 di riscatto obbligatorio che scatterà in automatico alle prime presenze dell’argentino, di cui il 10% spetterà al Siviglia. Contratto quadriennale e 1.5 milioni circa di stipendio al giocatore.
La fumata bianca è arrivata solo ieri, nel giorno in cui l’attaccante 27enne ha giocato la sua ultima partita in rossoblù, dando per 64 minuti il suo contributo nel pareggio contro la Fiorentina che fa comodo anche a Spalletti. Poteva segnare e non c’è riuscito, spera di rifarsi già domani in casa del Sassuolo con la nuova maglia addosso.
Atterrato pochi minuti dopo le 20 a Fiumicino, Perotti ha svolto subito le visite mediche fino a tarda sera a Villa Stuart e oggi s’allenerà a Trigoria per strappare la prima convocazione. «La Roma- ha detto all’aeroporto di Sestri - è un'opportunità molto importante per me e alla fine credo lo sia anche per il Genoa. Trovo una squadra che sta giocando meglio, è impegnata in Champions, il resto vediamo quando arrivo». Domani saprà se è entrato in lista Uefa: tre i possibili nuovi innesti, ma oltre a Perotti, El Shaarawy e Zukanovic va aggiunto Strootman, quindi uno resterà fuori, mentre in Italia sarà Lobont a far posto all’olandese, visto che i portieri si possono cambiare senza limiti fino al termine della stagione.
Cresciuto nel Deportivo Moron, poi esploso nel Siviglia, l’anno scorso Perotti è stato uno dei protagonisti del Genoa insieme a Iago Falque, che ritrova come compagno in giallorosso. Sabatini lo ha scelto per la sua capacità di saltare l’uomo nello stretto, Spalletti ha avallato l’acquisto come successo con El Shaarawy e Zukanovic. Il diesse e l’allenatore si sono riuniti ieri dopo l’allenamento e il bollettino emesso dai medici per Digne: lo stop del francese non sarà lungo, così insieme hanno deciso di non avviare ulteriori operazioni di mercato. «La rosa adesso è completa» ha detto il toscano, considerato anche che restano da giocare 18 partite, Real compreso. Salvo sorprese nell’ultimo giorno di trattative (si chiude oggi alle 23), la Roma non comprerà quindi altri terzini. Adriano sperava ancora e si è arreso solo stanotte, l’Inter ha provato a offrire l’«evergreen» Santon senza successo. In quanto italiano sarebbe stato possibile inserirlo liberamente nella lista Figc, mentre per Adriano serviva un’altra cessione tra Torosidis e Castan: entrambi però hanno deciso di restare.
È partito invece Doumbia, destinazione Newcastle, dove ha svolto le visite mediche. Oggi si attende l’ufficialità del trasferimento in prestito con diritto di riscatto a favore degli inglesi. Dovrebbe restare Uçan: la Roma ha deciso di riscattarlo pagando ad aprile gli 11 milioni pattuiti ma nonostante questo il Fenerbahce non ha voluto concedere il via libera per il prestito alla Samp.
Grazie soprattutto ai soldi cinesi portati da Gervinho, il mercato invernale si chiude in attivo: aspettando le cifre di Doumbia, la Roma si è liberata di ingaggi pesanti (Cole compreso) e sui cartellini ha un saldo di +15.6 milioni a cui vanno aggiunti i 3 messi sul piatto dal Sassuolo per Mazzitelli, con diritto di riacquisto garantito ai giallorossi per tre anni con un prezzo a salire progressivamente da 8 a 10 milioni. Da luglio, però, ci sarà da pagare i riscatti obbligatori di Dzeko, Salah (già scattati e messi a bilancio), Iago Falque, Rudiger, Perotti, Zukanovic, Nura e Sadiq per un totale di 62 milioni, eventualmente trattare il prezzo di Digne ed El Shaarawy, mentre Szczesny è destinato a far posto ad Alisson che costerà 7.5 milioni. Altri 16 sono già stati investiti per Gerson. Parte dei fondi possono arrivare dai vari Ljajic, Iturbe, Doumbia e Sanabria, il resto da un’altra cessione di un big quasi scontata. Champions o meno.