Caso Totti, Riise: "Totti è un dio, difficile immaginare una Roma senza il suo re"

22/02/2016 alle 22:22.
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GOAL.COM - John Arne Riise non ha mai dimenticato la Roma come conferma l'intervista che ha rilasciato al portale sportivo. L'ex giallorosso ha toccato più temi, a partire dalla sconfitta contro il :" La Roma ha giocato molto bene Hanno pressato alto e affrontato il con coraggio. Finalmente la Roma sta giocando di nuovo... da Roma. Il risultato finale lascia l'amaro in bocca ai capitolini, avrebbero meritato di segnare e forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Il Liverpool e la Roma sono due club molto importanti per me, per come mi hanno trattato, e non perdo mai nessuna delle loro partite ".

Un pensiero anche per  , tecnico che ha allenato Riise alla Roma: "E' bello che sia tornato in giallorosso. Fu lui che mi volle alla Roma. E' un allenatore che chiede tanto ai propri giocatori, e lo dico in senso positivo. Credo possa riuscire a riportare la Roma al successo e anche a far tornare i tifosi allo stadio. , comunque, aveva fatto un buon lavoro e alla Roma dovrebbero essergli grati per quanto fatto ".

Sul rendimento della squadra: "Credo non si aspettino altro che la squadra dia il massimo. Per me era semplice, perchè davo sempre il cento per cento sul campo, per questo i tifosi mi apprezzavano. Ho sempre cercato di rappresentarli al meglio ".

Inevitabile, poi, parlare di : "Con tutto il rispetto per gli altri giocatori, è un Dio. Lo conoscevo già prima di arrivare alla Roma, ma da compagno di squadra mi ha sempre sorpreso. E' un ragazzo molto simpatico ed educato, ama scherzare e aiutare i compagni. Certo, ad essere onesto, il suo inglese era terribile e comunicare con lui non era semplice. Ma era sempre disponibile e la sua porta era sempre aperta. E' davvero difficile immaginare una Roma senza il suo re ".

Figura ingombrante? "Nel mio periodo alla Roma non ho avuto questa impressione - ha proseguito Riise -Per noi giocatori era certo meglio averlo al nostro fianco sul campo, perchè la sua presenza ci dava sicurezza. Ma fa tutto ciò che gli altri calciatori fanno, non è trattato come un giocatore speciale, sia per quanto riguarda gli allenamenti che in partita ".

Poi un paragone tra Gerrard: "Sono entrambi dei leader Gerrard, però, è più un capitano sul campo, col suo grande carisma e il suo giocare dando sempre il massimo; la forte presenza di , invece, non si avverte solo durante le partite, ma anche in allenamento e fuori dal campo ".

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