Lucio, la svolta può attendere

26/01/2016 alle 13:00.
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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Spalletti, come ha chiarito in pubblico dopo il ko di Torino, non è contento della Roma. Con motivazioni diverse ha bocciato sia la prestazione contro il Verona che quella contro la . La seconda gara, più impegnativa della prima, è stata utilissima al toscano. Che ha avuto la conferma di quanto il gruppo sia indietro. Il lavoro, nelle prossime settimane, non mancherà: lo ha ricordato ieri alla squadra. Ma, confrontandosi con i suoi collaboratori, ha ammesso di essere sorpreso per le lacune evidenti di gran parte dei giocatori. La realtà, vista da dentro, è addirittura peggiore di come gli è stata prospettata prima del suo arrivo a Trigoria da chi frequenta il pianeta giallorosso (procuratori, osservatori e colleghi) e dalle immagini (studiando al video i match di ). Il suo vero obiettivo è il presente: cercherà di sistemare la situazione per conquistare almeno il 3˚ posto. A fine campionato, però, chiederà a e a Zecca di cambiare radicalmente la rosa. Da svecchiare e migliorare in ogni reparto.

VUOTO A PERDERE Il raccolto, in 2 partite, è stato misero: Spalletti, dal suo insediamento, non è riuscito a incidere sulla classifica. Solo 1 punto su 6 disponibili, con il e la svelte ad approfittare della frenata per scappare via. La Roma riesce ancora a vedere il podio , cioè la e l’Inter che sono al terzo posto con 6 punti di vantaggio. Ma la crisi non è stata certificata dalle ultime 2 partite. Nel 2016 i giallorossi sono ancora a digiuno di successi e delle ultime 12 gare, comprese 2 di e 1 di Coppa Italia, ne hanno vinta appena 1. Il trend è insomma negativo da 2 mesi e mezzo e coinvolge sia la squadra che la società. I lati vulnerabili della struttura sono la preparazione fisica e la rosa incompleta. La crescita, rispetto alla stagione scorsa, non c’è stata. Anzi. Gli 8 punti in meno amplificano il passo indietro. Oggi il gruppo è meno competitivo. E, meglio non illudersi, il mercato di gennaio potrà solo marginalmente coprire gli antichi difetti. Lo stesso tecnico, sabato alla vigilia del viaggio a Torino, ha definito parziale la sessione invernale, completamente diversa da quella estiva. Perché in questo periodo la scelta è ridotta e quindi provvisoria. A preoccupare Spalletti, però, sono le conoscenze limitate degli interpreti a disposizione. I più preparati sono ai margini, logori e quindi non utilizzabili: , e sono gli esempi più evidenti. Il resto del gruppo ha invece bisogno di approfondire ogni movimento in campo. L’allenatore, valutando la prova contro la , ha apprezzato l’atteggiamento ordinato. Ma ha al tempo stesso criticato la timidezza eccessiva. In sintesi: la Roma, per essere equilibrata, si abbassa e non riesce a ripartire. La difesa a 3 diventa a 5. difende palla, ma resta isolato. Nessuno sale a sfruttare il suo lavoro. La squadra è mono marcia. Nel senso che non riesce a sdoppiarsi, interpretando come dovrebbe le 2 fasi.

RIFONDAZIONE ANNUNCIATA Serve tempo e Spalletti lo sa bene. Ma a fine stagione sarà il promotore della nuova rivoluzione. Usciranno di scena diversi senatori. , , e , in scadenza di contratto, sono a fine percorso. Pure è in bilico, come è incerto il domani di che, a differenza degli altri quattro compagni, sarà vincolato ancora per 1 anno e bisognerà prendere una decisione definitiva su . La rosa sarà, dunque, rivisitata e accoglierà più giovani. Rientreranno sicuramente e Sanabria, finiranno la convalescenza e , arriveranno gli extracomunitari e Gerson, saliranno in prima squadra i primavera e . Sono 8 innesti. Ai quali bisognerà aggiungere qualche difensore di qualità, centrali e terzini. Che, assenti oggi, non potranno certo mancare anche domani