IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - Si ricomincia il nuovo anno dallo stesso punto in cui è finito il vecchio. E speriamo davvero che non vada nello stesso modo, perché il 2015 è stato deludente per i tifosi giallorossi. Alla partenza, da Verona contro il Chievo, abbiamo lo stesso capro espiatorio, Rudi Garcia. E, purtroppo gli stessi problemi di infortuni e formazione che hanno tormentato la Roma per tutto l’autunno. Oggi manca praticamente l’intero centrocampo, con Pjanic e Nainggolan squalificati, Uçan e Keita infortunati. In più, manca Dzeko e non è ancora pronto il Capitano Totti. Una situazione complicata per un allenatore che quasi ogni giorno viene chiamato a discolparsi di qualunque cosa, perfino di come e quando conduce i singoli allenamenti. Come se i critici, giornalisti e tifosi, fossero tutti esperti preparatori atletici. E anche oggi, come al solito, la partita contro il Chievo diventa l’ultimo appello per Garcia. Ci sarebbe da sorridere, se non ci fosse di mezzo la passione inestinguibile per la Roma, la sua storia, la sua maglia. E invece la grande emotività va molto oltre la gara di oggi e guarda anche a domenica, quando la squadra tornerà all’Olimpico contro il Milano. Torneranno i tifosi? Quelli che scioperano contro i controlli? Sarebbe un bel segnale, per indicare che l’anno è cambiato. E magari anche prestazioni e risultati della nostra squadra.