IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Darcy Norman è stato uno dei fiori all’occhiello dell’ultima campagna acquisti. Arrivato a Trigoria con un anno di ritardo (era in ballo con Rongoni già nell’estate del 2014) per volontà della società, è stato preceduto dalla nomea tarantiniana «Sono Wolf, risolvo problemi». Il canadese ci sta provando: ha cambiato il modo di lavorare del gruppo, ha istituito a Trigoria una sorta di Roma-Lab, ha fatto acquistare nuovi macchinari, si è circondato di persone fidatissime legate a Pallotta (Ed Lippie), ha introdotto innovativi metodi di lavoro concentrandosi sull’atteggiamento mentale, sul movimento, sulla nutrizione e sul recupero dei calciatori.
FILM GIÀ VISTO - Eppure a dicembre, la Roma continua a palesare problemi (antichi) di natura fisica che limitano le rotazioni di Garcia. La gestione degli infortunati chiama in causa anche lo staff medico (Ripenhof - Del Vescovo). Premessa d’obbligo: non avendo la competenza per analizzare il lavoro di un professionista del calibro del canadese (tantomeno dei medici) e non avendo la possibilità (per decisione del club) di confrontarsi con i diretti interessati, bisogna affidarsi ai numeri. Che raccontano, senza prendere in considerazione gli incidenti di natura traumatica (Szczesny, Ruediger, Dzeko, Ponce, Salah, Capradossi, Iago Falque e Strootman),diversi stop muscolari. Tra risentimenti, lesioni e affaticamenti vari, per 10 volte Garcia non ha potuto convocare dei calciatori per noie muscolari: Maicon (fermo a distanzadimesidue volte per il flessore), Torosidis (flessore), Castan (flessore), De Rossi (problema al muscolo semimembranoso della coscia sinistra, acuitosi per averci giocato sopra), Florenzi (polpaccio), Keita (muscolo semimembranoso della coscia destra), Pjanic (polpaccio), Totti (out da 90 giorni) e Gervinho (retto femorale). Non pochi per poco più di tre mesi di attività. Anche la gestione di alcuni infortuni ha lasciato perplessi. Su tutti quelli di De Rossi, Iago Falque e dell’ivoriano. L’ex Arsenal, reduce da tre settimane di stop, si ferma dopo 20 minuti a Torino. Inserito in formazione tre giorni dopo col Bate dà forfait nel riscaldamento pre-gara e non gioca poi a Napoli. Per Iago Falque, invece, al problema del collaterale mediale riportato il 23 settembre si è aggiunto un edema all’osso del tallone che ha indotto lo spagnolo a dotarsi di macchinari in proprio per curarsi.
MACINA (POCHI) CHILOMETRI - Senza contare l’anomalia che vede la Roma penultima nella classifica sui chilometri percorsi dalle squadre di Serie A. Soltanto il Carpi corremeno dei giallorossi (inmedia 97,4: il Bologna, primo, ne percorre 109,2). Con perplessità dei protagonisti nei post-gara: «Non stavamo sulle gambe» (Garcia); «Le gambe non giravano» (De Rossi). Potrebbe diventare una chiave di lettura sia per spiegare i gol subiti nei finali di gara (9 negli ultimi 10 minuti) che per comprendere l’anomala situazione legata ai contrasti. Prima di Napoli-Roma, i giallorossi hanno effettuato 223 contrasti (14,86 di media a gara). Nulla rispetto a squadre come l’Atalanta (363) che devono salvarsi ma molti in meno anche rispetto ad un altro gruppo che lotta per le prime posizioni. Su tutti Inter (280) e Napoli (261). Lotta invece pervenire in serieA lo Speziache domanisarà seguitoall’Olimpico da 2mila tifosi (poco meno di 5mila i tagliandi venduti). Una nota positiva: Nainggolan ha ricevuto il premio comemigliore centrocampista della scorsa stagione al Galà organizzato dall’Asso calciatori.