Mercoledì il Bate Borisov, domenica il Napoli. Saranno i cinque giorni chiave per il futuro della Roma. Cinque giorni che possono rialzare la squadra o affossarla definitivamente. Cinque giorni in cui in tanti si giocheranno anche il proprio futuro, a breve o lungo termine. Se c’è un problema reale in questa Roma è l’assenza di una scossa nervosa, di una fibrillazione che possa far ripartire il cuore. E le gambe. E poi manca la vittoria. La speranza è che arrivi già mercoledì prossimo, in Champions, perché poi quella non è solo una vittoria che vale milioni di euro, ma anche un successo che può regalare milioni di motivazioni.
E allora, detto che i giocatori nello spogliatoio erano arrabbiati per il rigore finale, si spera che il Bate possa essere la partita della rinascita. O quantomeno quella capace di arginare l’emorragia. Anche per questo è arrivato Pallotta, per sistemare alcune cose che sa non funzionare alla perfezione nel club. Ci lavorerà su da oggi insieme agli altri dirigenti. Dentro il campo, però, ci dovrà pensare anche Garcia. Con quello di ieri sono 9 i gol presi dalla Roma dopo l’80’. Evidentemente, si può lavorare anche sulla concentrazione. A partire proprio da mercoledì, contro il Bate Borisov.
(gasport)