Dopo l'eliminazione della Roma dalla Coppa Italia, subita per mano del piccolo Spezia, le voci di un imminente esonero di Garcia si fanno più insistenti. Quella contro il Genoa potrebbe essere - in caso di sconfitta - l'ultima panchina del tecnico francese tra le fila della Roma. Garcia comunque non si dimetterà e questo, causa ingaggio, condiziona il futuro. Piacerebbe molto Ancelotti, ma l’ingaggio e la necessità di un traghettatore rendono l’ipotesi difficile. Si parla di un (nuovo) contatto con Lippi per offrirgli la panchina per sei mesi e magari, nel caso andasse bene, confermarlo nel ruolo di direttore tecnico, soprattutto se in estate si riuscisse a concretizzare l’ambizione di avere Conte. Lippi però sembrerebbe tiepido nel rivestire (solo) la figura del tecnico «ponte» e così, se domenica le cose dovessero precipitare, restano vive due piste, quelle che portano a Spalletti e Mazzarri. Inutile dire che, visto il curriculum di entrambi, neppure loro vorrebbero solo «traghettare» e perciò si pensa anche di proporre un contratto di sei mesi, da prolungare in automatico in caso di qualificazione in Champions, anche se neppure questa formula sarebbe gradita ai due. La sensazione è che – al netto degli ingaggi pesanti – di Spalletti piaccia il gioco ma venga zavorrato dal passato giallorosso, mentre di Mazzarri sia gradito lo spirito leaderistico, ma destino perplessità le idee di calcio. Insomma, situazione fluida, che potrebbe avere anche risvolti dirigenziali, visto che solo la scorsa settimana il d.s. Sabatini – ormai pesantemente sotto accusa per un mercato zoppo – aveva detto: «Se affonda Garcia,affondiamo tutti». Possibili quindi le dimissioni in caso di esonero? Difficile, anche se è noto come Conte (se arrivasse) amerebbe lavorare con l’ex giallorosso Perinetti.
(gasport)