REPUBBLICA.IT (F. BOCCA) - Beato Higuain, e soprattutto chi ce l’ha. Non addentriamoci però in altre inutili esaltazioni di Higuain: c’è ancora qualcosa da scoprire? Pensiamo a chi un Higuain non ce l’ha. Se non sbaglio l’ultimo calciomercato è stato una rincorsa all’attaccante, possibilmente un attaccante sicuro, affidabile, possibilmente pure grosso e vecchio stampo. Ricordo benissimo che girava il termine “centravantone”.
Ebbene, Eder a parte che è arrivato a 10 gol pur giocando in una Samp problematica, sono pochi, pochissimi quelli che reggono il confronto con l’esplosione dell’attaccante argentino del Napoli. Giusto Kalinic della Fiorentina tiene il passo, gli altri sono attaccanti almeno dimezzati rispetto a Higuain. Bacca del Milan è la controfigura di quello che faceva gol a raffica nella Liga e in Europa League, Dzeko della Roma non pervenuto, Perisic dell’Inter inconsistente. Per non dire che il protagonista dello scorso anno, Mauro Icardi, è scomparso. Mandzukic s’è svegliato adesso e lo stesso Dybala, che pure è un fenomeno e ha dovuto combattere con la prudenza di Allegri, è a quota sei: la metà appunto di Higuain. Magari se Sarri allenasse il Milan, la Roma, o l’Inter assisteremmo a raffiche di gol dei suddetti, ma non ne abbiamo la prova. Diciamo che la grandezza di Higuain e del Napoli è esaltata da rivali nelle peste per aver sbagliato le mosse decisive e direttamente proporzionale agli attaccanti costati pile di milioni e che ora fanno il compitino se non addirittura cilecca…