IL TEMPO (E. MENGHI) - A Parigi, in questi giorni, hanno ben altro di cui preoccuparsi, ma già da qualche tempo il Psg ha fatto capire alla Roma di rivoler portare a casa Lucas Digne. Il terzino diventato subito pilastro della squadra giallorossa si è trasferito nella capitale in estate con la formula del prestito oneroso (2,5 milioni già versati nelle casse francesi) con diritto di riscatto. La cifra non è stata dichiarata nel comunicato, ma per ottenere il cartellino dell’esterno bisognerebbe sborsare circa 20 milioni di euro.
L’intenzione del club di Trigoria è di trattenere il giocatore, che in Francia non ha certo lasciato un pezzo di cuore e si trova benissimo qui, perché si è cucito addosso la maglia da titolare e ha avuto una dose di fiducia enorme da Garcia. Così ha riconquistato un posto in Nazionale, dove si divide la corsia sinistra con un certo Evra. Molto dipenderà dalla volontà di Digne di restare nel posto in cui sta recuperando brillantezza, parecchio anche da quanto sconto Sabatini riuscirà ad ottenere dal Psg. Perché il prezzo è troppo alto per i gusti del diesse, che deve tenere in ordine i conti mentre costruisce la squadra, perciò proverà a trattare un nuovo riscatto con i parigini.
L’appuntamento non è ancora in agenda, se ne parlerà intorno a febbraio. A fare il gioco del dirigente giallorosso c’è il pesante acquisto di Kurzawa: sono serviti 25 milioni per prelevarlo dal Monaco tre mesi fa e consegnarlo al tecnico Blanc. Il Psg il suo terzino sinistro ce l’ha e può contare pure sull’esperto Maxwell, utilizzato soprattutto in Champions League, perciò Digne si troverebbe una fila di concorrenti se tornasse alla base a fine anno. A Roma ha collezionato 14 presenze, 1.260 minuti tra campionato e vetrina europea, ha realizzato un gol e tre assist. È il terzo insostituibile dopo Manolas e Nainggolan e sembra aver risolto uno dei problemi più grandi dei giallorossi, che con gli esterni non sempre hanno avuto fortuna. «Non comprerò terzini», ha annunciato Sabatini in settimana con un mix di rabbia e rivalsa, definendo Lucas «invulnerabile». Perché se inizialmente Garcia aveva avvisato che Digne non avrebbe potuto giocare ininterrottamente per mancanza di abitudine alla titolarità, adesso le carte in tavola sono cambiate, visto che da fine agosto è tornato padrone del ruolo e sembra avere polmoni instancabili. In panchina ci è finito una volta, nel pari col Sassuolo di inizio campionato, poi non si è più fermato. E, se alla prima sosta per le Nazionali è rimasto a Trigoria e ha quindi potuto riprendere fiato per due settimane, dalla successiva è stato richiamato dal ct Deschamps, che non poteva restare impassibile di fronte alle sue prestazioni convincenti e costanti.
Purtroppo il reintegro è costato a Digne una notte di paura nella sua Parigi, un posto dove ora è ancora più difficile sentirsi a casa. Era allo Stade de France nell’amichevole contro la Germania del compagno di club Rudiger, mentre la città veniva messa a ferro e fuoco. Lui è nato ad una cinquantina di chilometri di distanza, a Meaux, ma ha condiviso il dolore di tutta la Francia. Il Psg (alcuni osservatori stanno seguendo il giocatore all’Olimpico) vorrebbe riportarlo lì quando sarà tempo di Europei e sarà scaduto il periodo di prestito, ma la Roma non vuole perderlo e proverà a trattare per raggiungere un compromesso economico. L’appuntamento col futuro è rimandato a febbraio, per ora a Garcia non resta che godersi la crescita di quel giocatore che lui stesso lanciò a Lille.