Roma da schiaffi ostaggio di Rudi

30/11/2015 alle 13:35.
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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Gli alibi evaporano dentro l’Olimpico ormai vuoto di pubblico e soprattutto di passione. La Roma perde nuovamente la faccia inchinandosi anche davanti all’Atalanta: 2 a 0 umiliante e senza storia. Il campo non è impraticabile come nell’ultima gara del torneo, pareggiata al Dall’Ara contro il ; gli avversari non sono , Suarez e Neymar come nella vergognosa resa di martedì sera contro il al Camp Nou. Sul terreno gioco in perfette condizioni bastano Moralez, Denis e Gomez per i giallorossi che cadono per la prima volta in casa in questa stagione (3° ko del torneo dopo quelli contro la Sampdoria e l’Inter) e restano al 4° posto. Il turno favorevole diventa il punto di non ritorno. Perché ormai non è più padrone della situazione e la proprietà, affidandone comunque la debole difesa a , lo tiene ancora in sospeso chissà fino a quando. Il tecnico, per il momento, non viene messo alla porta, ma prendere tempo sta diventando il male peggiore. Sfiduciato ad inizio estate direttamente da Pallotta (presto qui per il Giudizio residenziale), adesso è lasciato in balia dei risultati che non sono da grande club. Da chi investe per migliorare, da chi spende e spande per gli ingaggi di calciatori sopravvalutati. Lo stipendio di 2,8 milioni a stagione fino al 30 giugno 2018 (poco meno di 17 milioni lordi) ha il suo peso, condizionando, e non poco, la decisione, perché il bilancio risentirebbe dell’eventuale esonero e al tempo stesso dell’ingaggio da versare al nuovo allenatore.

COMPROMESSO INUTILE -  cambia ancora formazione (diversa per 18 volte su 19 gare) e paga il proprio come accadde, sempre in casa, contro il Sassuolo. Ma 2 mesi fa andò meglio perché almeno la Roma prese 1 punto. Stavolta nemmeno quello. Sono 4 le novità, gestite con approssimazione: per , per , per e per . In corsa userà pure il giovane attaccante . Le mosse, dopo il crollo vergognoso contro il , sono incomprensibili. Giustificato solo il ritorno di : è fuori condizione. Ma le altre 3 sembrano mirate a non scontentare il gruppo e la società. Il vice leader dello spogliatoio al posto del titolare irrequieto; il difensore centrale con il muso lungo per l’acerbo e lo svalutato per l’impresentabile , con felicità doppia di che, oltre a vedere in campo l’attaccante si gusta nuovamente da . Ma fare 3 cambi proprio lì dietro dove la fragilità sta incidendo nel rendimento della squadra è stato fatale. La difesa ha preso altri 2 reti: ora sono 17 in campionato e 33 se si contano pure le 16 subite in .

IDENTITÀ SCOMPARSA - La Roma peggiora, a prescindere dagli interpreti. E non c’entra lo spartito, inizialmente il che nella ripresa con l’avanzamento di si trasforma scolasticamente nel . Squadra lunga e vuota di idee, incapace di alzare il ritmo e di fare il pressing. fa l’ala e non il terzino anche perché e si nascondono. arretra, come già accadde alla prima giornata di campionato, perché nessuno lo accompagna. Il tempo si è fermato al 22 agosto, pari sciapo al Bentegodi contro il Verona. Affiancargli è stato inutile per la Roma e controproducente per il ragazzo. va al minimo, non è pronto, non sembra lui e non sa che fare. Reja sì: contropiede semplice semplice, appoggiandosi su Denis e lanciando gli esterni Moralez e Gomez. I 2 gol dell’Atalanta (a secco nelle ultime 4 trasferte) sono i soliti regali: per l’1 a 0 e , espulso dopo l’entrata grottesca, per il raddoppio su rigore. Il miglior attacco del torneo fa cilecca come contro l’Inter. Ma il 2° digiuno è molto diverso: l’efficacia offensiva non c’è più. Guarda caso con l’uscita di scena degli anarchici Gervinho e . Le loro ripartenze hanno tenuto in vita la Roma che non è organizzata e dunque vive sulle giocate dei singoli. Ma dietro i titolari, il nulla (o quasi): mancano i ricambi. La rosa è incompleta e la classifica ne risente: 5 punti in meno del torneo passato e 7 se si torna indietro di 2 anni. Sempre con in panchina. Responsabile dell’andamento lento quanto la società che ha indebolito la squadra, bocciata e fischiata dai tifosi.