IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il cielo diventa sempre più grigio e la pioggia è attesa almeno quanto la sfida alla BayArena. Non è però la notte per farsi condizionare dal clima. Perché, anche se è solo la terza partita della Roma in questa edizione della Champions, il match in Germania diventa già decisivo. Colpa della caduta inattesa del 29 settembre a Borisov: il ko contro il Bate ha spinto i giallorossi all'ultimo posto nel gruppo E. A Leverkusen, dunque, il primo scontro diretto per andare agli ottavi: il Bayer, entrato nella fase a gironi dopo aver eliminato nei playoff la Lazio, resta la vera rivale.
ESAME INTERNAZIONALE A casa del tedesco volante Voeller, sempre nel cuore della Sud, Garcia si aspetta di trovare le stesse certezze avute nelle ultime 3 gare di campionato. Il patrimonio accumulato non è da disperdere. Perché la sua Roma in Europa non riesce a esprimersi come fa in Italia. In particolare in trasferta, dove ha raccolto solo 2 punti in 4 partite, i pareggi dell'anno scorso contro il City a Manchester e il Cska a Mosca, prima del flop di fine settembre in Bielorussia. Sabato il francese ha festeggiato 50 vittorie in campionato e ritrovato il secondo posto in classifica, piazzamento che per due stagioni di fila ha garantito l'accesso diretto alla Champions. Che, però, è stata avara con il tecnico di Neumors, fermo a 1 successo in 8 partite, ottenuto al primo tentativo con il Cska all'Olimpico. Il digiuno parte dal 14 settembre 2014 e da quel 5 a 1 che è anche il più ampio conquistato da sempre in questa competizione.
QUALITÀ E ORGANIZZAZIONE La Roma vuole insomma essere grande anche all'estero. A volte non basta l'esperienza dei giocatori per riuscirci. La proprietà Usa, proprio quest'anno, ha provato a migliorare la rosa con interpreti di statura internazionale, per primo il centravanti Dzeko che oggi può riprendersi il posto dopo aver saltato 3 gare di fila (1 di Champions e 2 di campionato, da sommare alle 2 perse con la Bosnia). La crescita è più facile che però sia la conseguenza del risultato. Quindi della vittoria che fuori casa manca dal 3 novembre del 2010, 3 a 2 a Basilea. E' chiaro che Garcia può arrivarci sfruttando le individualità, come è accaduto proprio nell'ultimo periodo: Pjanic e soprattutto le frecce Gervinho e Salah. I singoli possono incidere contro la difesa del Bayer che è sembrata vulnerabile. L'idea di calcio di Schmidt è spregiudicata e a volte anche arrogante. I contropiedisti giallorossi ne possono approfittare. Con il 4-4-1-1 o con il 4-3-1-2, a seconda se si alzerà Florenzi o Pjanic, e con l'equilibrio appena ritrovato.
IL REDUCE DE ROSSI Qui la Roma ha già dato. La prima in Champions di Del Neri, subentrato proprio a Voeller, fini malissimo alla BayArena il 19 ottobre del 2004: 3-1, nonostante l'autogol iniziale di Berbatov. Dei titolari di oggi, quella notte scese in campo solo De Rossi, accompagnato da altri giovani del vivaio: il portiere Zotti, il difensore Scurto e il principino Aquilani. Anche Dzeko, capace di essere con il Wolfsburg capocannoniere della Bundesliga con 22 reti e miglior giocatore del torneo vinto l'anno prima, non ha piacevoli ricordi contro il Bayer: 4 sconfitte in 6 gare (più 1 pari e 1 vittoria). In Germania la vittoria manca dall'anno del 3˚ scudetto: 3 a 0 contro l'Amburgo, 3˚ turn di Coppa Uefa, il 7 dicembre del 2000. Sono passati quasi 15 anni.