LAROMA24.IT - La Roma vince a Firenze e scavalca la Fiorentina in vetta alla classifica. 3 punti che fanno tornare i giallorossi prepotentemente tra i favoriti alla vittoria finale. Una solida prova di squadra fa ritrovare alla Roma, oltre al primato in classifica, anche qualche certezza forse smarrita dopo il rocambolesco pari di Leverkusen. Se l'Europa non sorride, in Italia la formazione di Rudi Garcia sta dimostrando di essere all'altezza e inserita a pieno titolo nella corsa allo scudetto.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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LA REPUBBLICA (G. MURA)
Ma è la stessa Roma sontuosa e stracciata, inguardabile e irresistibile di pochi giorni fa a Leverkusen? Sì, è sempre quella ma stavolta due gol di vantaggio le sono bastati. Il confronto tra migliore attacco e miglior difesa ha dato ragione all’attacco. Per arrivare in cima la Roma non ha scelto una strada banale: ha vinto in casa della prima in classifica, che sembra patire il classico mal di testa. Tre sconfitte in una settimana: giocando bene a Napoli, male con i polacchi in Uefa, così così ieri. Forse non è un caso che le partite migliori le abbia giocate in trasferta. A Firenze gli avversari le lasciano il più del lavoro e puntano al contropiede. Il più del lavoro i viola lo fanno, ieri hanno sbagliato molto in fase di tiro, due occasioni clamorose Bernardeschi e Kalinic, ma sul contropiede si fanno infilare troppo ingenuamente. Conoscendo Gervinho, e come lo sa sfruttare la Roma, il gol dello 0-2 è proprio da polli. Allora, la Roma sta benone? Non si direbbe. Si sta assestando, questo sì, ma è ancora imperfetta. Discorso che vale per molte altre squadre, a cominciare dalla piccola ammucchiata alle spalle della Roma. E’ la riprova di un campionato molto equilibrato, senza una stella polare o un padrone che dir si voglia. Com’era giustamente criticato il gioco dell’Inter anche quando aveva raccolto 15 punti su 15 , così alla Roma, pur apprezzabile quando si affida alla velocità, manca un po’ di calma. Usciti De Rossi e Pjanic, non c’era nessuno in mezzo al campo capace di congelare il risultato. La Roma poteva chiudere i conti con Pjanic al 10’ st. Non c’è riuscita e ha sofferto più del dovuto. Sousa, perso per perso, avrebbe dovuto provvedere prima a rendere Kalinic meno isolato. Dopo il turno infrasettimanale ci sarà Inter-Roma. Di nuovo miglior difesa contro miglior attacco. [...]
IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
[...] E’ stata poi la domenica della città di Roma che, grazie alle vittorie in contemporanea di Roma e Lazio, si gode le sue due squadre al primo e secondo posto della classifica. Il derby è all’orizzonte, e potrà essere più lungo e avvincente dei soli novantaminuti previsti per l’8 novembre. Roma e Lazio, da qui al 15 maggio, possono infatti dare vita ad un testa a testa che può valere anche lo scudetto. Il cammino è lungo, così come è nutrito il gruppo delle avversarie, dove il Napoli di Higuain appare l’avversario più temibile e concreto. La squadra di Sarri vincendo e dominando a Verona ha dato forza alla sua candidatura e spostato l’asse del campionato verso il centrosud. A questo punto immaginare le due squadre romane e il Napoli tra le protagoniste principali nella lotta al primato è ipotesi più che plausibile. Garcia e Pioli hanno due squadre diverse ma entrambe ricche di qualità individuali. La Roma che sbanda in Europa si ricompatta in campionato, la Lazio fragile in trasferta torna implacabile all’Olimpico. [...]
GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)
Ecco la Roma al centro del villaggio globale, mica solo del raccordo anulare. Prima da sola in Serie A, come non le accadeva dal novembre 2013. Quattro vittorie di fila, quattro strappi secchi per lasciarsi il gruppo alle spalle. La Roma può anche impazzire come a Leverkusen, può anche pagare le scelte maldestre di Garcia, ma ha tanta di quella qualità che sale necessariamente verso l’alto, come un palloncino di elio. Vince anche se non vuole. Quei 22 gol segnati (il doppio della Juve) sono l’urlo di Tarzan, il re della foresta. Quando è arrabbiata come Nainggolan ieri, concentrata come Manolas ieri, corta e compatta come a Firenze ieri, la Roma è la più forte. Salah e Gervinho: gol di corsa, specialità della casa. Sì, ma se ora è in vantaggio e butta la palla avanti, non torna più subito indietro. Ora c’è quell’armadio di Dzeko che la mette giù, la protegge e fa passare il tempo. E quando impareranno a servirlo, come esige una torre, la pericolosità della Roma crescerà di una tacca. Non c’è più il religioso bisogno di piantare in campo un totem della romanità. Ora la fascia può cadere serenamente sul più umile dei re dell’Urbe (Florenzi). Se la piazza accompagnerà questa crescita di maturità e la squadra offrirà continuità, il palloncino di Garcia resterà più in alto di tutti. Napoli permettendo [...]
CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)
[...] Lascia qualche dubbio la Roma di Firenze, molto attenta, con due ali che nessuno ha (Gervinho e Salah), subito avanti, ma troppo stretta nella sua metà campo a guardare il gioco. Il risultato è ottimo, meno la personalità. Ha rischiato la Roma. Ora che è prima, che dà un senso compiuto a questi suoi anni forsennati e incompleti, può trovare l’ultimo gradino. Ma un po’ d’equilibrio manca, non ha addormentato la partita, l’ha subita soffrendo. [...]
IL TEMPO (G. GIUBILO)
Rorna capoccia. La banda di Garcia sbanca Firenze nella sfida di vertice la più attesa della giornata [...]. Per la Capitale tramonto illuminato [...] Effetto Boomerang al Franchi, i fischi dei tifosi viola verso Salah che dopo quattro minuti interpreta, su assist di Pjanic il suo recital prediletto: l'esterno sinistro a giro sul palo lontano. La galoppata di Gervinho in mezzo al campo deserto consente alla Roma di contenere senza troppi palpiti la reazione della Fiorentina. Per fortuna, stavolta non fa danni il gol incassato all'ultimo secondo di recupero. C'erano state anche le occasioni per chiudere prima i conti, ma almeno non ci saranno rimpianti. Il grande lavoro degli attaccanti consente di limitare i danni anche dopo che De Rossi era stato costretto alla resa [...].
LA STAMPA (G. GARANZINI)
[...] Dopo la lunga dittatura bianconera, questo è un campionato democratico alla portata di sei squadre. Le cinque più avanti in classifica, Roma, Inter, Fiorentina, Lazio e Napoli più la Juventus: che può ancora vincerlo ma non, per l'appunto, stravincerlo come nel recente passato [...]. Ma la squadra del giorno è certamente la neo-capolista Roma. Per una serie di ragioni. La prima è che dopo il mezzo suicidio di Leverkusen era ragionevole attendersi una squadra destabilizzata: invece è andata in campo con una determinazione forse inedita, di sicuro feroce sin dall'avvio. La seconda è che i giocatori di qualità, con il bastone di maresciallo del leader, sono davvero tanti. A Firenze, per esempio, accanto al solito eccellente Pjanic si è rivisto all'improvviso il miglior Nainggolan. Ma anche Salah, nell'occasione più difficile per evidenti ragioni ambientali, ha giocato da leader e segnato un gol di rara bellezza: e non meritava l'espulsione finale di Orsato che è tecnicamente un bravo arbitro ma caratterialmente permaloso come una vecchia zitella. E poi Gervinho, ritornato immarcabile, il solito Florenzi e sopra a tutti Manolas che è il miglior difensore del campionato: per meriti propri, innanzitutto, e per la manifesta inferiorità di chi lo circonda. La terza, infine, che è poi la più significativa, è che sino a pochi mesi fa questa squadra senza le invenzioni di Totti si smarriva. Adesso ha imparato a cavarsela.
IL GIORNALE (T. DAMASCELLI)
C'era una volta il contropiede. Ribaltava l'azione e solo chi fosse dotato di occhi, piede e velocità poteva disegnar-lo sul campo di gioco. Poi venne il tiqui-taqua che abbiamo tradotto, pensate un po, in tiki-taka, e allora il football è diventato di una noia mortale a meno che non ci sia una luce improvvisa, come quella che ha permesso a Gervinho di realizzare il secondo gol della Roma. Per il resto è stato il solito Can Can di "io la passo a te e tu la ripassi a me", severamente proibito il dribbling che non piace agli allenatori i quali preferiscono il kamasutra alla fantasia. Garcia, ad esempio, al ventesimo si è messo a scrivere sul suo diario di campo, non so bene perché e per chi, è una moda non solo sua, anche Benitez metteva giù sul taccuino, a Napoli, i pensieri o forse la lista degli impegni già nei primi minuti. Sta di fatto che la Roma è prima, posso dire capitale e, finalmente, non per fatti di cronaca nera. Anche questo è contropiede.