LA REPUBBLICA (M. PINCI) - L'ultima bandiera salta la sfida scudetto. Non è ancora scontato, ma quasi: dopo tre gol in due partite a cavallo della cinquecentesima gara con la Roma, Daniele De Rossi rischia di doversi fermare. Altro che momento d'oro, lo scontro al vertice contro la Fiorentina il centrocampista potrebbe vederlo da casa o in panchina. Colpa di un risentimento muscolare all'adduttore riportato contro il Leverkusen: ne aveva parlato anche Garcia a caldo, pareva una sciocchezza, e invece quel fastidio sembra destinato a togliere alla Roma uno dei suoi uomini più in forma proprio nella gara in cui proverà a riprendersi il primo posto in solitudine ( Inter permettendo ).
Quel primo posto che manca da 700 giorni esatti. Ieri De Rossi si è allenato da solo a ritmi ridotti, oggi testerà le proprie condizioni ma un recupero completo pare difficile. Soprattutto con Keita ai box, mandarlo in campo vorrebbe dire esporsi a rischi inutili. Intanto però il capitan futuro incassa la carezza di Francesco Totti: «Spero che De Rossi realizzi quello che sono riuscito a realizzare io, siamo le ultime bandiere rimaste». Anche Dzeko non è ancora al meglio: per questo Garcia sta pensando di riproporre in partenza Salah in tandem con Gervinho nel 4-4-2. Il resto della squadra ieri si è allenata con i palloni invernali della serie A, realizzati su tinte giallorosse e impiegati per la prima volta in questo turno. Molti partiranno già oggi per Firenze, anche per questo sono state disposte misure di prevenzione, con sorveglianza ai monu-menti e agenti in arrivo da altre città. Il prefetto Micillo avverte: «In passato in occasione di questa partita abbiamo avuto qualche proble-ma. Non nascondo che c'è qualche preoccupazione». Sia a Trigoria che in ambienti investigativi però segnali di allerta non sono arrivati, molti si aspettano una gita pacifica da parte dei 2.450 romanisti che occuperanno l'intero settore ospiti. Magari come lo scorso anno, quando i sostenitori della Roma si concessero persino una gita al museo.